Azimut vara alleanza con Cattolica e Vicenza

da Milano

Azimut getta un ponte strategico verso Cattolica e Banca Popolare Vicenza diventandone il partner di riferimento per le attività di risparmio gestito. Tutto passerà attraverso una nuova Sgr indipendente che i tre gruppi contano di creare entro la fine dell’anno controllandone il capitale in modo uguale (33% a testa): 5,8 miliardi lo stock di risparmio gestito di partenza.
Se le scadenze saranno rispettate la nuova realtà potrebbe essere la prima risposta concreta alla riforma del risparmio gestito disegnata da Bankitalia. Ecco perché l’accordo resta aperto ad altri gruppi pronti a condividere il modello adottato: da quando «ci siamo quotati abbiamo sempre messo il cartello “Cercasi“ tra banche e assicurazioni» per capire chi poteva essere interessato ad «avere Azimut come partner strategico, ma fino a ora questa ricerca era rimasta lettera morta», ha spiegato l’amministratore delegato Pietro Giuliani precisando che il contratto prevederà la possibilità che in prospettiva Azimut aumenti il proprio impegno.
Il progetto passa dalla fusione di BPVi Fondi e di Verona Gestioni Sgr (delle quali Popolare Vicenza e Cattolica detengono il 50%) in un’unica realtà. Dove farà il proprio ingresso Azimut rilevandone il 33%.
Troppo presto per avere ulteriori dettagli sull’impegno finanziario di Azimut che tuttavia, «sarà ragionevole e non lontano da quelli di mercato», ha assicurato Giuliani.


L’accordo è stato annunciato a Borsa chiusa ma sia Azimut (+6,4%) sia Cattolica (+3,7%) hanno chiuso in forte crescita sulle prime indiscrezioni. Quanto ai conti (meno 62% l’utile nel primo semestre), Giuliani ha specificato di non sentirsi «di modificare quanto detto a marzo» perché molto dipende dall’andamento della Borsa nei prossimi mesi.

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