nostro inviato
a Gubbio (Perugia)
Tutti in fila davanti alla sala dove sarebbe intervenuto il Cavaliere, con più di mezzora di anticipo. Prima una conferenza con un esplosivo Renato Brunetta, capace di animare un dibattito sulle fondazioni darea. E poi, accolto da unovazione, è arrivato lospite più atteso, Silvio Berlusconi.
La certezza di una sua partecipazione alla Scuola di formazione di Gubbio si è avuta solo in tarda mattinata. Allora di pranzo, le indiscrezioni lo davano ancora in Sardegna. Poi con una puntualità che sembra essere diventata il tratto distintivo di questa nuova fase di Forza Italia il leader del primo partito italiano si è materializzato, accompagnato da un boato di quella che lui stesso ha definito «la mia seconda famiglia». Che ha ampiamente ripagato con uno show che segnerà una nuova fase per il partito degli azzurri e la fine di unestate che come ha detto rimbrottando chi gli diceva «ci manchi» è stata più di lavoro che di ozi.
«Ho il motore sempre acceso, anche di notte», sintende «per lavorare». La ricostruzione della sua vacanza è molto diversa da quella emersa dai giornali. «Ho avuto 52 telefonate di media ogni giorno da tutto il mondo, incontri con leader ed ex leader». E poi «non sono mai andato al Billionaire». La visita è stata al ristorante Cipriani, interno alla discoteca, che voleva aiutare a ottenere una licenza per aprire uno spazio dedicato allitalianità su un molo di New York. Progetto fallito manco a dirlo per le «richieste insostenibili» dei sindacati locali.
In quelloccasione il Cavaliere racconta di essere stato assalito da centinaia di persone che volevano fare una foto con lui. Ed è andata così anche nella famosa discoteca dove si era recato per accompagnare i figli. Esagerate anche le descrizioni della villa. Mentre a una cosa Berlusconi tiene. Il suo giardino botanico che presto, ha annunciato, si arricchirà grazie a un orto dove saranno raccolte 57 piante medicinali «alle quali per millenni gli uomini hanno affidato la loro salute». Il tutto argomentato con una verve che per chi lo conosce è un segnale preciso: linizio di una campagna politica che Berlusconi intende fare in prima linea.
«Cè da augurarsi che questo governo non cada troppo in fretta sennò vinciamo 60 contro 40», ironizza Brunetta, economista ed europarlamentare azzurro. Una «determinazione» accompagnata da «chiarezza su quali sono le priorità», aggiunge il senatore Lucio Malan, che sono calibrate sulla «drammaticità delle decisioni prese da questo governo». E la scelta di puntare sulla Rai? «È una cosa che vedono tutti e tutti capiscono», spiega lazzurro piemontese. La sintesi la fa il leader degli azzurri siciliani Angelino Alfano: «È lo spirito del 1994, stessa carica, stessa voglia di vincere. E anche la stessa volontà di rivalsa che ha seguito la sconfitta del 1996».
Nessun dubbio nemmeno sul ricorso (sia pur calibrato) alla piazza, auspicato dal leader di Forza Italia. Durante la prima «traversata del deserto», è lopinione diffusa tra i partecipanti alla scuola di formazione, quella fu la carta vincente. E anche oggi che la Casa delle libertà è tornata allopposizione, la strada da prendere è questa. Serve, aggiunge Alfano «capacità di rappresentare i ceti che si riconoscono nella Casa delle libertà».
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