Baci rubati all’infermiera Dirigente va a giudizio

In cambio di favori sessuali le avrebbe promesso una promozione

Gli apprezzamenti, le «avance», le molestie. Lui, dirigente di 60 anni dell’ospedale Niguarda. Lei, un’assistente sanitaria di 37. L’uomo sarà processato con l’accusa di violenza sessuale. Ieri, il gup Cesare Tacconi lo ha rinviato a giudizio. In base alle accuse, nell’estate del 2003 l’imputato, rimasto solo con la donna, avrebbe chiuso la porta dell’ufficio e l’avrebbe afferrata per le spalle, baciandola sulle labbra, salvo poi giustificare il gesto come un «colpo di testa» dovuto al caldo. In un’altra occasione, dopo settimane di avance al telefono e via sms, l’avrebbe trattenuta, afferrandola per il polso, cercando di trascinarla nella sua abitazione dove la 37enne, si legge nella querela, avrebbe acconsentito ad andare per paura che «un mio rifiuto potesse pregiudicare la mia permanenza lavorativa» nell’istituto.
Gli episodi sarebbero avvenuti un mese dopo la dequalificazione professionale subita dalla dipendente.

Nell’agosto 2003, il dirigente cominciò a interessarsi alla sua vicenda. «Mi ha assicurato che mi avrebbe aiutato ad essere reintegrata, poi non l’ho più sentito». Un pretesto, secondo la donna, per approfittarsi di lei.

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