Baglioni, quel piccolo grande amore che non finisce mai

Gli anni alle spalle e gli anni davanti: Claudio Baglioni faceva e farà musica senza smettere di cercare il confronto che lui chiama «viso a viso» con il pubblico: ecco perché sale su un palco di un'arena così come si presenta (con giacca bianca d'ordinanza) in una lussuosa sala di Palazzo Marino per spiegare il penultimo capitolo del suo articolato progetto musicale-narrativo-mediatico «Q.P.G.A.»: un'opera-concerto dal titolo «Gran concerto» atteso all'Arena civica il 17 giugno (mancano duemila biglietti al sold out). L'acronimo del progetto «Q.P.G.A.» per i fan è istintivamente risolvibile, ma per i comuni mortali va spiegato, o meglio dispiegato in parole: «Questo piccolo grande amore». La canzone, o meglio l'idea, era un progetto di album-concept (doppio) agli inizi degli anni Settanta; le regole della discografia e del buon senso (Baglioni era al suo terzo album) fecero sterzare tutto verso un «semplice» disco, peraltro di straordinario successo. Oggi, il Divo Claudio si è preso la rivincita: il 2009 ha visto un film (diretto da Riccardo Donna), un romanzo (scritto da Baglioni stesso, edito da Mondadori), l'imminente opera-concerto e un album che ne è l'esatta riproduzione in studio, in uscita dopo l'estate. Una fatica, quest'ultima che Baglioni a Palazzo Marino annuncia «frutto di una collaborazione con una cinquantina di colleghi musicisti e attori, che però non posso citare tutti e quindi eviterò di fare anche un solo nome». Il concerto del 17 giugno, inizialmente atteso al Vigorelli, raggiunge l'Arena civica: «Ma la disposizione dei posti resterà immutata, anzi la visibilità sarà migliore», assicura Ferdinando Salzano di F&P Group, organizzatore dei tour di Baglioni. Lo spostamento di location è stato deciso in Comune, per festeggiare gli oltre duecento anni dell'Arena: difatti l'assessore allo Sport e Tempo Libero Giovanni Terzi gongola al fianco del cantautore romano: «La Bella Estate di Milano, che porterà in città artisti internazionali e nazionali, non poteva avere apertura più prestigiosa - spiega -. Il live di Baglioni sarà uno degli eventi musicali principali del 2009 milanese». Lo show sarà diviso in due parti e un epilogo, spiega Baglioni: «Una prima parte sarà incentrata su QPGA, con i brani storici dell'album, l'interazione di immagini attraverso un mega-schermo, il recupero di due inediti composti all'epoca non inseriti nel disco e ben cinque inediti composti per questo nuovo progetto. Che non è un remake, ci tengo a precisare, bensì una riscrittura. Poi ci sarà una parte di live tradizionale e infine un finale nel quale cercheremo di far saltare il pubblico sulle sedie. Sul palco si farà musica ma in modo diverso dai miei ultimi live: non sarà teatrale come il mio ultimo concerto a San Siro, quando eravamo in trecento sul palco. Mi piace l'idea che, per la prima volta, un tour anticipa i contenuti musicali di un album che uscirà solo tra qualche mese. Diciamo che questo è un ineditour».

Infine, un messaggio di affetto a Milano: «Cose che non si dimenticano: sei volte a San Siro, dove nel 1998 realizzai il numero record di spettatori paganti. E poi il mio primo contratto, a soli 16 anni: era un'opzione della Ricordi, che poi fece scadere dopo sei mesi». Finì alla Rca: si saranno pentiti?

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