Luca Russo
Un altro incontro da segno fisso in schedina. Dopo Lumezzane il giovedì santo, profanato da un calendario di serie C senza né capo né coda, propone al Genoa uno scontro diretto. Al Ferraris in notturna arriva la quarta della classe, il Monza di Sonzogni, e la squadra rossoblù per mantenere le distanze dallo Spezia, che affronta la Fermana retrocessa, deve vincere. Non servono tabelle né calcoli per intuirlo in una classifica in cui a quattro giornate dal termine la lotta si è fatta difficile. E quando il gioco si fa duro deve entrare in campo il carattere, la determinazione, l'esperienza. Tutte qualità che Francesco Baldini intende mostrare anche questa sera. Tocca a lui, al capitano di questo Genoa, introdurre il match e replicare ad alcune critiche piovute sul gruppo. «Skuhravy ha detto che non ci parliamo in campo? Non sono affatto d'accordo - risponde - Lui è un idolo a Genova, è stato un grandissimo giocatore e lo rispetto molto. Ma siamo sicuri che, dalla tribuna, sia così facile intuire le situazioni? Sapere quanto ci parliamo in campo o nello spogliatoio? Sarà che i leader tendo a identificarli con quelli alla Maradona, in grado di cambiare il corso di una partita. Non mi sembra però che manchiamo a livello caratteriale. Io per esempio ce l'ho forte. Non mi butto giù quando le cose girano male e affronto le difficoltà con spirito costruttivo».
Messaggio lanciato forte e chiaro e ora da tradurre in una grande prestazione con i lombardi. «Da qui alla fine saranno quattro partite decisive - dichiara il difensore - Può capitare di non giocare bene, ma a impegno non abbiamo colpe da muoverci. Non ci siamo mai tirati indietro e con il Monza daremo il massimo per vincere. Contro il Lumezzane, inconsapevolmente, abbiamo dosato le energie. D'altronde gli impegni ravvicinati lasciano dei segni profondi. Confido anche nei compagni che possono fare la differenza. I gregari ti possono accompagnare quasi in fondo, poi dipende soprattutto dai campioni l'esito finale».
Già i campioni, quelli che possono cambiare la partita anche con una magia. E per non lasciare solo il seme gettato a Lumezzane con la punizione 'alla Del Piero' di Ciccio Grabbi, anche ieri alla rifinitura, dopo i movimenti in campo, è scattata la fase delle palle inattive, i calci da fermo con l'ex enfant prodige della Juve e Vincenzo Moretti nel ruolo di protagonisti. Contro il Monza Attilio Perotti dovrebbe riproporre il 4-3-3 chiedendo a Lamacchi l'ennesimo spostamento. Né terzino, né esterno di centrocampo. Con la squalifica di Fusco stavolta al difensore di Bolzano toccherà ricoprire il vecchio ruolo di centrale accanto a Baldini. «Con Lama non ho mai giocato in coppia - commenta il capitano rossoblù - ma lui in questa posizione ci sa stare eccome, non sarà un problema». A centrocampo invece rientrerà De Vezze mentre in attacco Iliev dovrebbe ripartire dall'inizio con Giuntoli in panchina. Torna dunque il tridente per cercare i gol della tranquillità.
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