La trasferta di Firenze rappresenta senza dubbio un passaggio fondamentale in questinizio della stagione biancoceleste. Al Franchi Rocchi e compagni tenteranno di sdoganarsi dal momento-no, parzialmente raddrizzato dalla rinfrancante quaterna di giovedì a Sofia. Si troveranno di fronte lex aventiniano De Silvestri e soprattutto lastro nascente Jovetic, geniale scoperta di Pantaleo Corvino, manager che sognano a Napoli ma che tornerebbe utile come il pane pure a Formello.
Sul balcanico si è espresso ieri in sede di conferenza stampa Davide Ballardini: «È molto bravo a giocare tra le linee, dobbiamo essere bravi a non concedere troppa distanza tra la nostra difesa e il nostro centrocampo. Se Jovetic ha spazio è devastante. È bravo a fare il centrocampista, lattaccante, è lesto ad inserirsi senza e con la palla. Oltre ad avere grandi qualità, ora è al top della forma». Poi però il tecnico laziale ha aggiunto: «Ma ridurre a Jovetic la forza della Fiorentina non sarebbe giusto. Loro hanno grandissimi giocatori in tutti i ruoli».
Lallenatore romagnolo pare intenzionato a schierare i suoi con una sorta di 4-3-1-2: Muslera fra i pali, Lichtsteiner, Cribari, Radu e Del Nero sulla linea di difesa; Dabo, Baronio e Mauri a centrocampo, supportati da Matuzalem; Rocchi e Zarate sul fronte offensivo. Così come da pronostico, dunque, restano fuori gli acciaccati Brocchi, Makinwa, Scaloni, Siviglia, Diakitè, Faraoni, Firmani, Bonetto, Artipoli e Manfredini, oltre ovviamente agli «accantonati» Pandev, Ledesma e Stendardo e ai giovani Luciani, Sevieri e Perpetuini.
Chiaro il concetto del tecnico in merito al paragone con i viola: «Vogliamo diventare bravi quanto loro, stiamo ancora lavorando. E se riusciremo a lavorare bene, avendo tutti i giocatori e completandoci nel tempo, arriveremo a essere competitivi come la Fiorentina». Poi, ha analizzato le potenzialità degli avversari: «Sono forti sugli esterni, ma anche centralmente con le triangolazioni strette. Sono forti e vari. Dovremo essere bravi a coprire il campo bene, cercando di non farli partite sugli esterni. Dobbiamo essere compatti e stretti quando la palla è in zona centrale. Loro sono bravi ad allargarti e a stringere in velocità. Dobbiamo essere corti come squadra». Il «Balla» ha anche spiegato che «in Fiorentina-Lazio ci sono grandi opportunità di vedere a che punto siamo, come squadra e come giocatori. È unaltra chance per vedere il livello raggiunto, ma cè da sottolineare che siamo a ottobre e la stagione è ancora molto lunga». Infine, un pensiero per Del Nero, che dopo lesperimento di domenica scorsa è stato confermato nel ruolo di esterno di fascia mancina anche per la sfida odierna: «Si sta innamorando del ruolo. È difficile perché cè da stravolgere un po le cose che era abituato a fare.
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