Di leggero cè il suo fisico, minuto ed esile, perché la positività di Marta Bastianelli più che una leggerezza sembra proprio una pesante sciocchezza. Con quella maglia iridata sulle spalle, con quel visto sul passaporto per le Olimpiadi di Pechino, con il ciclismo messo come è messo, che ultimamente conta più positività che vittorie, lei per mantenere il peso forma si rivolge a un erborista.
Il presidente del Coni non ha avuto mezze misure: «Quello di Marta è un tradimento», ha tuonato. Innocentista, invece, il coordinatore delle squadre azzurre, Franco Ballerini: «Paragonare il caso di Marta al vero doping è un errore molto grande. Dispiace che per una leggerezza una ragazza si debba trovare in apertura dei telegiornali, dispiace perché fare di tutta l'erba un fascio è un errore molto grande».
E la linea difensiva sarà proprio questa: lerrore. Niente controanalisi quindi, e richiesta ufficiale di audizione presso la Procura Antidoping del Coni già fissata per martedì 5 agosto alle ore 12.
«Abbiamo chiesto una perizia spiega Giuseppe Napoleone, legale della Bastianelli -. Sulla confezione che Marta ha acquistato in farmacia, dove si parla di principi attivi, non è riportato nulla di illecito. Mancherebbe, come da prassi, il bollino rosso».
«Mi dispiace per tutto questo, spero che la perizia richiesta possa portare alla verità ha detto liridata a Sky Tg24 -. Sono stata trattata alla stregua di chi ha usato sostanze dopanti. Il mio, ripeto, non è un fatto di doping. Volevo perdere peso, come qualsiasi ragazza. Mi sono rivolta a un farmacista per un prodotto che mi aiutasse a drenare i liquidi in eccesso. Si tratta di prodotti quasi da erboristeria.
Il prodotto in questione è il Benfluorex e contiene un principio attivo, la flenfluoramina, che è bandita come sostanza stimolante. E che le è bastata per non salire sullaereo per Pechino.
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