Il Balletto della Scala va al Manzoni

Con passi felpati, alcuni ballerini della scala passano dal balletto classico alla danza contemporanea. Al teatro Manzoni, solo il 5 ottobre alle 21, si assiste a «Orion», uno spettacolo di alto livello, accompagnato da una forte dose di istintività come sostiene Gianluca Schiavoni, il coreografo: «Ascoltando la musica nascono le prime suggestioni…una successione di passi istintiva priva di ordine…Bisogna solo abbandonarsi ad essa. Potente, carica di emozioni, a tratti dolce e avvolgente, a tratti violenta e maestosa».
Sotto le note poetiche delle «Quattro stagioni» di Vivaldi, passando per quelle di Y. Tiersen, Mo Ho Baroque Ensemble, J. Pook, per le composizioni di P. Glass e di S. Sanpietro, sino a giungere alla musica malinconica di L. Einaudi, Mick Zeni, primo ballerino, Antonino Sutera, ballerino solista, e giovani talentuosi danno prova di saper unire la tecnica alle loro mutevoli espressività artistiche e di possedere una sensibilità che si armonizza con la vita di oggi. I corpi scolpiti da intere giornate di esercizi, la fluidità di movimento, il saper condividere un medesimo spazio, la creatività di un uomo con una personalità poliedrica, hanno permesso la nascita di «Orion».
I costumi ideati da C. Baldassarra, da C. Vaccaro e G.

Esposito, sono attillati, quasi come una seconda pelle, affinché i danzatori si sentano liberi e leggeri e si mostrino in tutta la loro bellezza. Mick confida di sentirsi se stesso in questa esibizione. Non rinnega la matrice classica, ma la dilata, l'amplifica, la espande, la trasforma sino a incontrare Dioniso.

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