Da bambina ad adulta in una mossa. Sexy...

di Giuseppe Marino

Miley Cyrus sconvolge l'America agitando voluttuosamente il sedere, Miley cavalca una gigantesca palla, la linguaccia storta di Miley, Miley è cliccatissima, Miley scala la classifica delle star più pagate, oddio Miley sta per prendersi la prestigiosa copertina di «Persona dell'anno» su Time. Il 2013 della star più controversa della musica americana è una collezione di momenti choc, ma così tanti da mettere in ombra qualunque rivale. E infatti i sussiegosi redattori di Time hanno scelto l'uomo copertina che andava scelto, il Papa generoso e mediatico, ma se la scelta fosse democratica avrebbe vinto lei: sul web, la showgirl ha fatto il pienone di voti.
Ma negli Stati Uniti, proprio come da noi, la popolarità non sempre basta ad abbattere il muro delle convenienze, quello eretto dai critici, da chi decide. Miley piace a tanti, ma non piace alla gente che piace. Eppure il 2013 è suo, se lo merita. Altri hanno saputo emergere dal cono d'ombra, lei ha fatto di più: si è inventata famosa per la seconda volta. Si è scrollata di dosso la vecchia pelle di celebrità, quella della baby eroina Disney Hanna Montana, una pelle che cominciava a starle stretta, a invecchiare. E soprattutto a non fruttare più. E lo ha fatto sul palco del grande show di Mtv con un ballo senza freni: piegata a novanta gradi, agitando il didietro contro i pantaloni di Robin Thicke, cantante già nel mirino per canzone e video con (belle) donne-oggetto. Provocazione contro provocazione. E ancora provocazione: quei codini di Miley e la lingua di fuori, storta, mentre si dimenava nel twerking, un ballo da ghetto nero che ha avuto la geniale idea di proporre al grande pubblico. Naturalmente facendo imbufalire pure i puristi dei balli neri: «Quello non è twerking, non si fa così». Facile diventare famosi con provocazioni sexy? Provateci voi.
Il fatto è che Miley Cyrus, a 21 anni, non ha solo messo su uno spettacolo da censura, ha scosso le corde profonde del perbenismo americano. Per ogni momento di gloria trash, una critica. Alcune feroci. Come la lettera aperta di una madre alla figlia 13enne, pubblicata dalla grande stampa dopo lo show di Mtv, in cui prometteva di far di tutto per evitare che la sua bambina diventasse così: «Figlia mia, che Miley ti sia di lezione». Da stellina in declino a icona negativa in una notte. E tutti giù a criticare: se lo può scordare di essere invitata ancora a uno show di Mtv. Scommettiamo? E tutti giù a invidiare. Quando si è saputo che Time non le dava la copertina, «il web ha tirato un sospiro di sollievo», hanno scritto i critici. Perfino Perez Hilton, il blogger che detta la legge nel gossip Made in Usa (uno che di trash ci campa), si è messo a sfottere per il mancato titolo, inventando una copertina animata in cui Miley piangeva. Tutta benzina sul fuoco della sua popolarità. Gli editoriali mainstream, le articolesse moraliste, tutto molto istruttivo.

Gli analisti di Forbes, gente che guarda al sodo, hanno scritto altro: «Avete problemi di soldi? Adottate la mentalità di Miley Cyrus», e di seguito le regole per cambiare restando vincenti come ha fatto lei. Prego, ora criticate pure.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica