Carabinieri, Guardia di finanza e vigili urbani «sui banchi di scuola» per imparare a gestire il pesante flusso migratorio di romeni e bulgari, con particolare attenzione ai primi. Luogo, la questura, docente, Giuseppe De Angelis, dirigente dellufficio stranieri.
La problematica non è di poco conto: da sei mesi i rom balcanici possono entrare liberamente nel nostro Paese e non sono più «espellibili». O meglio nei loro confronti potrebbe essere applicato il famoso articolo 20, vale a dire linottemperanza allobbligo da parte dei comunitari a regolarizzarsi entro tre mesi. Ma non essendo più necessario il passaporto, su cui veniva applicato il timbro con la data dingresso, ma solo la carta didentità è impossibile attestare il momento dellentrata. Difatti se entro 90 giorno lo straniero non ha eletto un domicilio, motivata la sua presenza e spiegato come provvederà al suo sostentamento può essere spedito a casa.
Potrebbe però, perché in realtà non ci sono sanzioni penali ma solo pecuniarie. Pertanto cè il rischio che tutto resti lettera morta. «Però - hanno convenuto le forze dellordine - almeno proviamoci» con iniziative adeguate ma soprattutto uniformi. Vale a dire schedare ogni intervento nei confronti di questi stranieri, scambiare le informazioni tra le diverse polizie, creare uno «storico» sui loro movimenti.
Una banca dati interforze per i nomadi
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