da Milano
Il successo dellaumento di capitale dellAlitalia fa tirare un sospiro di sollievo alle banche del consorzio di garanzia, guidato da Deutsche bank, che si erano impegnate a sottoscrivere azioni inoptate fino a un controvalore (teorico) di 517 milioni. La ricapitalizzazione da un miliardo di euro si è conclusa con la sottoscrizione di oltre 1,25 milioni di azioni pari a circa il 99,4% dell'offerta.
La notizia, ufficiale da ieri sera, era comunque attesa, poiché già nei giorni scorsi le indicazioni del mercato andavano in questo senso. Limpegno economico degli istituti è dunque ridotto a meno di un milione. La compagnia sottolinea che ladesione «costituisce unimportante segnale di fiducia nell'Alitalia e nella validità del suo piano industriale». Dal giorno dell'annuncio dell'operazione, l'11 novembre, le azioni della compagnia hanno tuttavia perso quasi il 40% del loro valore passando da 1,6 euro a 0,9861. «Siamo lieti del successo dell'aumento di capitale di Alitalia, che dimostra fiducia al piano industriale della compagnia e al suo management. E siamo contenti di aver fatto parte della squadra che ha portato quest'operazione sul mercato» ha detto Gaetano Miccichè, responsabile della divisione corporate di Banca Intesa, commentando l'esito dell'operazione.
Il giorno successivo alla formalizzazione delloperazione il titolo era crollato di oltre 10 punti percentuali, tentando poi un recupero nelle ultime sedute, aiutata anche dalle dichiarazioni di Air France, azionista al 2%, che ha annunciato di aver sottoscritto la quota di propria spettanza. Da un punto di vista tecnico il forte calo del titolo è legato al prezzo (a forte sconto) dell'aumento (0,80 euro per le nuove azioni, 13 ogni due vecchie) e quindi agli arbitraggi con i diritti relativi all'aumento.
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