Bankitalia pensa alla chiusura di trenta filiali
20 Marzo 2007 - 03:03Lobiettivo è scendere dalle attuali 97 a 38. Sindacati contrari ma pronti a trattare. Novità in vista anche per gli immobili
da Roma
Bankitalia si appresta a chiudere trenta filiali locali. È quanto è emerso dallincontro svoltosi ieri a Via Nazionale tra il direttore generale, Fabrizio Saccomanni, e i sindacati.
Si è trattato della prima presentazione del nuovo modello organizzativo della banca centrale, fortemente caldeggiato dal governatore Mario Draghi sin dallinizio del suo mandato. In particolare, la strategia disegnata da Bankitalia prevede una nuova ripartizione dei compiti di vigilanza tra lamministrazione centrale e le filiali. La vicinanza ai soggetti vigilati, cioè le banche, rimarrà il principale elemento di valutazione delle singole chiusure. In secondo luogo, il servizio Tesoreria dello Stato sarà la specializzazione principale della succursale di Roma. Allo stesso modo saranno razionalizzati tanto le funzioni di analisi economica quanto il servizio di trattamento del contante.
La proposta di chiusura di trenta sedi locali ha incontrato il dissenso dei sindacati che però si sono dichiarati disponibili a proseguire il confronto in prospettiva di una rimodulazione della presenza della banca centrale. I tagli, nei progetti di Via Nazionale, non dovrebbero limitarsi a solo trenta unità. Dopo la prima fase di interventi è previsto un proseguimento dellazione su altre 29 filiali in modo tale da portarne il numero complessivo dalle attuali 97 a 38 a regime. Le filiali a operatività piena si concentreranno nei capoluoghi regionali e nella provincia autonoma di Bolzano, mentre nelle Regioni a maggiore domanda di servizi saranno anche presenti succursali senza lAnalisi economica.
Le novità prospettate da Saccomanni non si limitano alla riarticolazione della presenza territoriale. Unaltra interessante innovazione è rappresentata dallipotesi di realizzare una macrostruttura che si occupi della gestione degli immobili, attività finora affidata a due servizi.
Cambiamenti in vista anche per la Ricerca economica. Lobiettivo principale è integrare le funzioni del Servizio studi, delle Ricerche storiche, delle Relazioni internazionali e dellUfficio diritto delleconomia. Nel nuovo modello sono prefigurati quattro servizi: studi di congiuntura e politica monetaria, studi sulla struttura delleconomia italiana, studi e relazioni internazionali e statistiche economiche e finanziarie.