Bankitalia: «Quei conti non sono a posto» L’Ingegnere nel mirino per una società Cir

Bankitalia ha acceso i riflettori su una società della galassia che fa capo alla Cir di Carlo De Benedetti, la Jupiter Finance spa. E al termine di una verifica da parte degli ispettori della Vigilanza, ha imposto alla società di astenersi dalle operazioni fino a quando non provvederà a una riorganizzazione interna e, soprattutto, a una ricapitalizzazione che le consenta di allineare il patrimonio ai requisiti di vigilanza. Così, dal primo novembre prossimo, la Jupiter Finance fermerà tutte le nuove operazioni mentre, come recita una nota, «proseguirà regolarmente la gestione delle operazioni in corso».
Il comunicato, mai giunto sulle scrivanie della stampa economica, è stato pubblicato online, ma ben celato, nel sito della stessa Jupiter: undici righe scarne, che si concludono con l’impegno della società a riavviare «in tempi brevi» nuove operazioni.
Ma di che cosa si occupa la Jupiter Finance? È una società finanziaria specializzata nell’acquisto e gestione di quelli che in «finanziese» si chiamano asset non performing, né più né meno di una società di recupero crediti. Gestisce portafogli di crediti «problematici» (sofferenze bancarie verso imprese, leasing scaduti, prestiti personali e crediti commerciali) e situazioni ugualmente «problematiche» come fallimenti, società in stato di crisi o di insolvenza. Un mercato da decine e decine di miliardi di euro.
Costituita nel 2005, la Jupiter Finance già nell’anno successivo era riuscita a mettere insieme una cinquantina di portafogli crediti, soprattutto bancari. Un business che certamente è cresciuto negli anni successivi, a causa della crisi finanziaria ed economica: quando l’economia va male, le sofferenze bancarie aumentano. Nel 2007 la società aveva messo a segno un bel colpo: Iccrea Banca Spa (l’Istituto Centrale del Credito cooperativo italiano) coordinò la cessione in blocco a Jupiter Finance di crediti in sofferenza per conto di 21 banche di Credito Cooperativo (Bcc). L’ammontare dei crediti ceduti era pari a oltre 80 milioni di euro di valore nominale.
I rilievi degli uomini di Mario Draghi sono sostanzialmente tre, e tutti importanti: l’organizzazione delle funzioni interne non va bene, e deve essere rivista; né va bene il sistema informativo-contabile della società; infine, la posizione patrimoniale della Jupiter non è adeguata ai requisiti di vigilanza. Dunque, la società deve essere ricapitalizzata, e dev’essere rivista la governance, mentre i rilievi sulla struttura contabile fanno pensare a bilanci in difetto di trasparenza.

A partire dal 1 novembre la Jupiter si trova in una situazione simile a quella dell’American Express, inibita a emettere nuove carte di credito ma alla quale era consentita la gestione di quelle già in circolazione. La sospensione dall’attività durerà fino a quanto tutte le questioni sollevate da Bankitalia non saranno state risolte. E intanto, il gruppo che fa capo a Carlo De Benedetti non ci fa davvero una bella figura.

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