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Il Barça frena, ma il Real non ne approfitta

Blaugrana raggiunti in casa dal Villarreal (1-1).
Ma le Merengues non vanno oltre lo 0-0 contro
l'Osasuna e rimangono a -2. Crolla il Siviglia
contro l'Atletico Madrid: Valencia al terzo posto
e il sorprendente Maiorca in zona Champions.
I baleari letali in casa: 8 vittorie in 8 partite

BARCELLONA SAZIO. Saranno state le scorpacciate - sia quelle natalizie, sia quelle di trofei dell'ultimo anno (tutti esposti al Camp Nou prima del fischio d'inizio, dalla Copa del Rey alla Liga, dalla Supercoppa spagnola a quella europea, dalla Champions League al recente Mondiale per club) -, fatto sta che il primo Barcellona del 2010 sembra un po' appesantito. Di certo meno scattante del gattino bianconero che ha attraversato il campo di gioco al 4' e che probabilmente ha portato fortuna al Villarreal. Al gol in avvio del solito Pedro (tap-in dopo che la girata di Henry aveva colpito la traversa), replica nel secondo tempo Fuster con un bel diagonale sinistro. Nel mezzo, due gol facili facili falliti da Giuseppe Rossi e Ibrahimovic. Svedese che - ammonito allo scadere per uno scatto di nervi - è stato richiamato da Guardiola, che pretende da lui più autocontrollo.
REAL SPUNTATO. Il mezzo passo falso della capolista nell'anticipo, aveva fatto cantar vittoria in anticipo a Madrid, dove tifosi e giornali erano pronti all'aggancio in vetta. A soli tre punti dai catalani, le Merengues vincendo a Pamplona nel posticipo avrebbero acchiappato gli eterni rivali in vetta. «Nella città della corsa dei tori, il Real potrebbe terminare la sua rincorsa al Barça», si titolava. Condizionale quanto mai d'obbligo, soprattutto al Reyno di Navarra casa dell'Osasuna e terreno minato per le grandi, soprattutto grazie all'italianissimo stile di gioco della formazione di casa. Tutta farina del sacco di José Camacho, allenatore ipercatenacciaro dell'Osasuna, giunto in Navarra nel 2008 a retrocessione quasi certa e ora diventato un idolo locale grazie a una difesa a dir poco arcigna. Difesa che anche nella gara contro il Real fa un figurone, concedendo ai Galacticos solo un reclamo per un rigore su Ronaldo (che accentua clamorosamente il minimo contatto) e un'occasione a Higuain, rapido a sfruttare uno scivolone del suo marcatore ma impreciso al tiro. Morale? 0-0, Barça ancora a +2 e Camacho - sedici anni da calciatore, giocati tutti con la camiseta blanca - eroe di giornata.
SIVIGLIA IN CRISI. Scivolone preoccupante, invece, alle spalle delle due capolista, dove il Siviglia perde, si fa sorpassare dal Valencia al terzo posto e si fa raggiungere dal sorprendente Maiorca. Gli andalusi, al Vicente Calderon, passano con Renato, ma restano in dieci e cedono allo scadere alla rimonta dell'Atletico Madrid (autorete di Dragutinovic e gol di Antonio Lopez). Per i Colchoneros un successo vitale nella corsa a non retrocedere; per il Siviglia uno stop reso pesante anche dalla capocciata di Zigic che al 93' fa esplodere di gioia il Mestalla di Valencia, dove la squadra di casa vince 1-0 contro l'Espanyol.
LA ISLA BONITA. L'isola più di moda nella Liga spagnola è sicuramente Maiorca, dove il Real Club Deportivo locale è la sorpresa più piacevole di questo girone di andata. All'Ono Estadi, contro l'Athletic Bilbao, i Barralets centrano l'ottava vittoria in otto gare casalinghe: solo il Real Madrid al Bernabeu ha fatto altrettanto, mentre anche il Camp Nou di Barcellona ha visto almeno una volta i blaugrana pareggiare tra le mura amiche. Nel 2-0 sui baschi, ancora in gol Aritz Aduritz - un ex dei Leones - giunto all'ottavo gol in campionato. In coda, regge il fortino del Saragozza, che alla Romareda impongono lo 0-0 al Deportivo.

Ormai spacciato lo Xerez, che cede anche all'Almeria in crisi e rimane fanalino di coda a 7 punti. Fondamentale invece la vittoria per 2-0 del Racing Santander contro il Tenerife: i Montañeses così si portano momentaneamente fuori dalla zona retrocessione.

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