BARABBA «Faccio il clown per dare un senso alla vita»

Ferruccio Gattuso

Pioltello, Carugate, Cassina de' Pecchi, Melzo, Cassano d'Adda, Vignate, Vimodrone, Bussero, Liscate e Rodano: sono i paesi che hanno spalancato le porte al terzo Festival Artisti di Strada, Martesana in piazza, colorito esercito di musicisti e personaggi circensi tra i più originali.
Un ruolo speciale, soprattutto per i bambini, lo hanno i clown e i mangiatori di fuoco: come Mortimer e Dosolina, l'ucraina Petty Simkova e il poetico Barabba.
È proprio lui - Nicola Mezzarobba in arte Barabba - a raccontarci il segreto della missione circense. Classe 1979, originario di Sacile, Pordenone, Barabba per un po' ha costruito case (era muratore), poi d'improvviso ha deciso di costruire, per sé, un futuro tutto speciale.
Nicola è un giovane che crede fermamente nel destino e nelle sue irrevocabili chiamate: «Sì, facevo il muratore, ho mollato tutto quando ho capito che la vita è unica e non va sprecata. Il mio sogno era di fare il clown, e non potevo aspettare un'altra vita per farlo. Mi sono deciso dopo la morte improvvisa di un mio parente: per tutta la vita, lui che era di un paesino friulano di 30 abitanti, Mezzomonte, ha fatto il cameriere d'albergo a Cortina. Era il classico tipo dai modi perfetti, la riga in mezzo e mai una parola fuori posto. Eppure, il suo sogno era di tornare a fare il pecoraro al paese. Un giorno si è deciso, con la liquidazione si è comprato 40 pecore e, prima di coronare la sua aspirazione, è morto. In quello stesso giorno io sono stato ammesso a un esclusivo laboratorio per clown, un'occasione d'oro per chi, come me, aveva molta passione ma poca tecnica. L'ho visto come un segnale. Ora vivo in Croazia, in camper, insieme ad altri 30 artisti di strada. Viviamo con poco, ma facciamo quel che abbiamo sempre sognato».
Il suo spettacolo racconta di un clown che cerca, attraverso gaffe comiche, di fare il mangiatore di fuoco: «Il pubblico ride e partecipa, come può farlo solo in strada, il posto perfetto per fare circo», spiega Barabba, reduce da uno stage di sei mesi a Madrid, alla prestigiosa scuola circense «Carampa».
«Laggiù ci sono tre scuole nazionali, in Francia ne esistono 373 pubbliche. In Italia, solo due. Qui da noi c'è bisogno di credere di più nel circo, il pubblico del centro Europa ha una cultura più solida in merito, ma i mediterranei ci mettono un entusiasmo unico».
In quaranta minuti, Barabba offrirà a Martesana in piazza un estratto del suo spettacolo: «Faccio la parodia del circo, un luogo dove tutto deve filare alla perfezione e dove l'errore non è ammesso. A Barabba, invece, di errori ne capitano a iosa».
Infine, una curiosità: perché quel nome? «Barabba è il ladrone salvatosi all'ultimo momento, perché era destinato alla croce al posto di Gesù.

Barabba era un disertore, certo una canaglia, ma anche un tipo dannatamente fortunato. Un po', io mi sento così. Ho avuto la fortuna di capire cosa dovevo fare nella vita».
Barabba, Martesana in piazza, Cassano d’Adda, domani ore 17, info www.polomartesana.com, ingresso libero

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