Barbara Spinelli: «In piazza contro le leggi-canaglia»

Volti controcorrente, voglia di inventarsi paladini a prescindere. I girotondi tornano e le adesioni non mancano. L’ultima in ordine di tempo è quella della compagna dell’ex ministro Padoa-Schioppa, Barbara Spinelli, giornalista tra i fondatori di Repubblica, figlia di Altiero Spinelli, convinto antifascista e padre del Movimento europeista-federalista e di Ursula Hirschmann, politica tedesca. Ieri la Spinelli ha scritto a Micro Mega per caldeggiare il suo sostegno alla pacifica forma di protesta organizzata da Furio Colombo, Pancho Pardi e Paolo Flores d’Arcais. Nel mirino, nemmeno a dirlo, le «leggi-canaglia», nome dietro il quale sembra di riconoscere la legge blocca-processi oltre al lodo Alfano.
«È urgente che esista la pietra dello scandalo. Aderisco alla manifestazione promossa per martedì a Roma contro le leggi-canaglia del governo Berlusconi, in difesa del libero giornalismo e della legge eguale per tutti. È urgente che esista la pietra dello scandalo. È urgente che un risveglio avvenga, anche se di pochi, perché la narcosi delle menti, del linguaggio, della visione, delle memorie) è vasta e progredisce. Non è importante il nome che si dà al regime in cui viviamo.

Conta la sua sostanza: la maggioranza che ignora e vilipende la minoranza, la separazione dei poteri messa in questione, il trionfo degli interessi particolari e privati di chi è a capo del governo, l’impunità garantita a un impressionante numero di crimini. Scegliete il nome che volete, purché il nome abbia rapporto con la sostanza».

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