Barberi nei 400 entra in finale e punta al podio

da Goteborg

Solo per un soffio Andrea Barberi, ventisettenne finanziere di Tivoli, allevatore di cani, non ha ritoccato un primato italiano che resiste da una vita: nella semifinale dei 400 l’azzurro (terzo) ha corso in 45"30, quattro centesimi in più di Mauro Zuliani, quattrocentista che ha fatto epoca, nel settembre 1981 in coppa del mondo a Roma. Barberi è arrivato dietro al francese Raquil (44"95) e al russo Frolov. Oggi fra lui e il podio ci potrebbe essere l’altro francese Djhone (45"23). Ma Barberi ci proverà: «Non ho spinto fino in fondo. In finale voglio pensare in grande». Affondato Brugnetti nei 20 km di marcia: 17° e ultimo, mai in gara tranne nei primi cinque minuti. «Ho voluto finire per dimostrare che non mollerò». Settima la Claretti nel martello (m.

69,78): mirava ai 72 m. I 100 al portoghese naturalizzato Obikwelu, andato sotto i 10 " (9"99) dopo l’ennesima partenza al rallentatore. E per la svedesina Kluft nel pentathlon l’oro europeo, dopo quelli olimpico e mondiale.

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