Lo Special One attacca, i nemici rispondono. Lo sfogo del Mourinho furioso nel post-partita del Bernabeu ha infastidito non poco i vertici del Barcellona, facendo passare in secondo piano le magie di Messi e il successo che ha spalancato le porte della finale di Champions ai blaugrana.
Se Pep Guardiola ha pressoché ignorato il je accuse del collega portoghese, limitandosi a invitare i suoi a mantenere alta lattenzione in vista del ritorno al Camp Nou, il direttivo catalano ieri si è riunito durgenza per valutare come reagire alle parole di Mou. La seduta è durata unora, poi alle 19 la decisione comunicata alla stampa dal portavoce blaugrana Toni Freixa: il Barça denuncerà Mourinho al Tribunale disciplinare dellUefa per le frasi lesive dellonore del club. Il Real Madrid ha replicato con un video, montato dalla tv delle merengues e pubblicato sul sito ufficiale, in cui si dimostrerebbe che Dani Alves ha simulato sullespulsione di Pepe. E la società ha deciso di denunciare allUefa i calciatori catalani per comportamenti antisportivi.
A Nyon, intanto, si erano già portati avanti. Le accuse dellallenatore portoghese sono un attacco frontale allestabilishment del calcio europeo. Impossibile tapparsi le orecchie. Così nel pomeriggio, con una nota sul sito ufficiale, lUefa ha annunciato di aver aperto un procedimento disciplinare sulle «dichiarazioni inappropriate di Mourinho nella conferenza stampa al termine della gara». Il caso sarà esaminato il 6 maggio. A bocce ferme, tre giorni dopo il ritorno della semifinale di Champions.
Non è la prima volta che Nyon storce il naso di fronte alle provocazioni dello Special One. E di mezzo, guarda caso, cè sempre il Barcellona. Mourinho era sulla panchina del Chelsea, quando fu punito nel 2005 con due giornate di squalifica e una multa salata dallUefa. La sua colpa? La solita: il piagnisteo. I bersagli del tempo furono larbitro Frisk, reo di aver espulso Drogba e lallenatore Rijkaard, il Guardiola dellepoca. I Blues ribaltarono l1-2 dellandata con il 4-2 di Stamford Bridge.
Un precedente che però in Catalogna non fa paura. Perché il Barcellona oggi ha un Lionel Messi in più. La Pulce è salita ancora di qualche gradino sulla scalinata che conduce allOlimpo degli dei del calcio. La doppietta che ha gelato il Bernabeu lo avvicina al record di Van Nistelrooy (12 reti in unedizione di Champions League nel 2002/03) e riapre il solito interrogativo: Messi è più forte di Maradona? Una risposta a metà lha data il ct dellArgentina Sergio Batista. «Lionel è sulla strada per diventare il miglior giocatore della storia». Meglio di Diego.
Manca ancora qualcosina, forse unaffermazione con lAlbiceleste. Ma intanto il primo sortilegio è stato esorcizzato. Non aveva mai segnato contro una squadra allenata da Mourinho. Incantesimo rotto, perchè prima o poi tutti finiscono sottomessi. Nel vero senso della parola.
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