da Milano
Cosa voglia dire Maestro scaligero, ancora non si sa. Ma una cosa è certa: il pianista e direttore dorchestra Daniel Barenboim, appunto il beneficiario di tale investitura, sarà sempre più scaligero. Lo stesso Lissner, che sta lavorando a una collaborazione Pollini-Barenboim, ammette di rivolgersi periodicamente allamico per consigli. La consacrazione definitiva di Barenboim si avrà in novembre con il concerto dedicato a Toscanini e il 7 dicembre con Tristano, sarà quindi un crescendo di impegni da qui al 2013. Anno in cui dirigerà la Tetralogia wagneriana in un solo colpo, secondo i ritmi di Bayreuth. La prossima stagione vede Barenboim impegnato in concerti pianistici, con lorchestra e in due titoli operistici.
Direttore, ha portato lintegrale delle Sonate pianistiche di Beethoven ovunque, ma gli otto recital del 2008 alla Scala sono la sua prima volta in Italia. Quanto dedicherà alla Scala?
«Lidea è quella di due lunghe permanenze annuali per tre mesi, regolarità che consentirà di approfondire la relazione con i complessi scaligeri».
Accetterà prima o poi lincarico di direttore musicale?
«No. Io non voglio più avere responsabilità amministrative, altrimenti non avrei lasciato Chicago, orchestra che molti reputano la migliore in assoluto. Maestro scaligero mi sta bene, ha un contenuto intellettuale e daffetto».
Finalmente «Tristano» con il regista Chéreau.
«Questo progetto doveva realizzarsi già nel 1979, ma Chéreau aveva appena concluso la Tetralogia e voleva un po di respiro».
Quali altri progetti?
«Nel 2009 porterò qui un progetto già testato a Chicago e Berlino: accosto Schoenberg a Beethoven. Poi ci sarà un Simon Boccanegra per la regia di Ronconi, una ripresa di Aida esportata in Giappone, forse Otello, ovviamente Tetralogia...».
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