Bargnani batte Gallinari nel derby di Little Italy

New YorkTanta Italia, una bella Italia. Quella che non ti aspetti e che invece, quasi a doverti prendere in contropiede, ti dimostra che quanto anticipato alla vigilia non era per nulla sbagliato. Andrea Bargnani e Danilo Gallinari sono due stelle del basket americano e fin qui tutto bene, non fosse che in occasione del primo Heritage Night al Madison Square Garden di New York, i due moschettieri della nazionale hanno dimostrato di saperci fare. 26 punti Danilo, 24 Marco, con una sfida indecisa quasi fino a metà dell'ultimo quarto di gioco, quello in cui i padroni di casa dei New York Knicks hanno gettato la spugna (104-112) nei confronti dei Toronto Raptors.
«Eravamo reduci da tre giorni di riposo dopo la brutta figura di Indiana - si è lasciato andare una volta messa in tasca la vittoria, Andrea Bargnani -, dovevamo partire forte e a conti fatti quella partenza ci ha messo nella condizione di poter vincere. Il Gallo? Molto bravo, ci ha dato parecchio filo da torcere».
Un modo di dire e di fare che in un certo senso la dice lunga su come siano andate le cose, almeno se si pensa alla partita, al duello a distanza tra i due italiani con il malcapitato Marco Belinelli, il terzo dei tre moschettieri, seduto in panchina con la maglia dei Raptors, debilitato dall'influenza. «Mi spiace non sia potuto scendere in campo - attacca un sorridente Gallinari al termine di una prova che lo ha confermato paladino del pubblico newyorchese -, penso che sarebbe stato ancora più bello trovarsi faccia a faccia anche con di lui. A conti fatti abbiamo dato una bella dimostrazione del basket italiano, almeno se pensiamo a quanto siamo riusciti a fare e dimostrare io e Andrea. L'emozione? Al via sono partito contratto, ma mi sono ripreso strada facendo. Sono contento, molto contento. Ci tenevo in maniera particolare a questa partita perché fino a prova contraria, è pur sempre la festa di noi italiani nella Nba».
E come dargli torto. Tanta Italia al via, con le presentazioni rigorosamente nella nostra lingua e una gaffe, quella del presentatore americano che schiera Andrea Bargnani tra gli spagnoli dei Raptors. Poi ancora, ballerine in campo a suon di tarantella e un inusuale Danilo Gallinari ripreso nel terzo quarto sul tabellone luminoso nei panni del professore di italiano, abile ad insegnare la parola pallacanestro ai giovani tifosi dei Knicks. Tutti promossi? Alla lunga sì. Peccato per Belinelli, ci voleva anche la sua parte, se non altro per rilanciare la sua positiva stagione Nba dopo le delusioni delle prime due. Di fatto quelli che stanno meglio, al secolo Andrea Bargnani da Roma e Danilo Gallinari da Milano, non sono certo rimasti a guardare.

Tra i migliori realizzatori in campo, hanno dimostrato che l'Italia nella Nba è sicuramente una realtà che conta, poi speriamo che tutto questo gran da fare, riesca in qualche modo a rilanciare anche il movimento che conta per noi. Quello della nazionale.

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