Ha deciso tutto Raymondo Felton con una tripla a fil di sirena che ha messo la parola fine ad una delle migliori notti del Mago da quando la Nba parla italiano. Andrea Bargnani, forte di un career high di 42 punti, non e' riuscito a regalare ai Toronto Raptors una vittoria che nei primi venti minuti di gioco sembrava quasi a portata di mano. Invece no, hanno vinto (113-100) ancora una volta Danilo Gallinari e quei New York Knicks che, settimana dopo settimana, stanno stracciando tutti i record di una franchigia che negli ultimi anni non ne ha combinata una giusta.
Come dire, era ora. Era che tanta Italia si guadagnasse i riflettori di un Madison che ha fatto da cornice ad una delle piu' belle sfide della nostra pallacanestro targata Nba. «Realizzare una delle mie migliori partite nella Mecca della pallacanestro mondiale e' una cosa non certo da poco - ha spiegato Bargnani -, purtroppo anche questa volta in concomitanza con una mia grande prova personale e' arrivata una sconfitta di squadra. Loro hanno avuto un po' di fortuna nel finale, ma e' altrettanto vero che hanno confermato di essere una delle migliori formazioni della nostra conference».
Danilo Gallinari invece se la ride. New York e' in fila positiva ancora una volta con sei successi, cose che in queste parti d'America non accadevano da troppo tempo. «Abbiamo giocato una grande partita - ha aggiunto il milanese forte di 20 punti totali - onore ad Andrea (Bargnani, ndr) che ha messo in piedi una delle sue migliori prestazioni di sempre. ma penso che noi siamo stati bravi a non mollare. Bargnani è un grande giocatore che non scopriamo oggi. Io so benissimo di cosa sia capace e quando si continua a parlare di All Star Game, beh penso che non ci sia nulla di che obiettare. Lui sta veramente giocando una delle sue migliori stagioni di sempre».
«L'All Star Game? - riprende Bargnani -. Mi piace che in tanti mi notino, ma io cerco solo di divertirmi. Essere il terminale offensivo numero uno di questa squadra mi mette in una situazione di privilegio che sogno da quanto ero bambino. Se poi decideranno di mandarmi a Los Angeles per la partita delle stelle, beh io ci andro' senza battere ciglio».
Tornando a Danilo Gallinari, invece, cèa da notare che questi Knick dei record non sembrano destinati a fermarsi.
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