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Barrichello e l’incubo Schumi «Ma con Button c’è amicizia»

La mascella non è la stessa, eppure Jenson Button, agli occhi di Barrichello, inizia ad assomigliare a Michael Schumacher. In effetti l’ex ferrarista, scattato divinamente e andato subito in testa, aveva più di un motivo per pensare che avrebbe vinto il Gp davanti al compagno: «Avevo anche più benzina, per cui ho pensato che avevo la gara in mano... Però, poco dopo, mi hanno detto che Jenson sarebbe passato alla strategia a due pit stop, ma non avevamo deciso di farne entrambi tre?, mi sono domandato». A quanto pare no. Mister Ross Brawn, dal muretto, aveva dato l’ordine, un po’ come accadeva ai tempi della Ferrari, e l’inglese su due soste è poi passato davanti al compagno. «Se temo che succeda come alla Ferrari? Come a Zeltweg, quando mi chiesero di far passare Michael? Sia chiaro – risponde duro il brasiliano – che non seguirò nessun ordine, così ora tutti lo sanno».
E Button, interrompendolo: «Intervengo perché la questione mi riguarda. I nostri dati dicevano che la strategia su tre soste era più rapida. Punto». Sarà. E Rubens aggiunge: «Comunque chiederò il perché del cambio, però qui è diverso dai tempi Ferrari, qui c’è più amicizia. Voglio solo sapere come mai è stata presa questa decisione, perché voglio capire, imparare, visto che so di poter vincere... Quanto ad accusare, non voglio farlo, questo team mi ha dato una grande macchina quando già qualcuno stava mettendo i fiori sulla mia tomba professionale...

Certo, è successo come anni fa alla Ferrari, però, ripeto, è tutto accaduto in modo diverso, in modo più amichevole».
BCLuc

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