Barriere architettoniche da eliminare: solo 50 comuni usufruiranno dei fondi

Troppo poche però le domande presentate

«Sono appena 50 i comuni del Lazio che potranno beneficiare dei fondi per l’eliminazione delle barriere architettoniche. La Giunta regionale, infatti, ha stanziato 7 milioni e 500mila euro per rendere accessibili gli edifici pubblici, depennando dalla lista gran parte delle cittadine, 89 su 139, che avevano presentato domanda, oltre a 8 enti non comunali su 9». Lo rende noto il capogruppo della Democrazia Cristiana al Consiglio regionale del Lazio, Fabio Desideri.
«Il titolo della delibera in questione – ha spiegato Desideri – è “Finanziamenti per l’accessibilità e l’eliminazione delle barriere architettoniche” (legge 74/1989) e riguarda solo interventi relativi a opere su spazi esterni. Il fondo complessivo è di 7 milioni e 500 mila euro. Tre sono i criteri generali di cui, è bene precisare, non è spiegata la ratio: destinare il 70% dei fondi ai piccoli comuni, limitare a 300mila euro il massimo finanziamento concedibile e prendere in considerazione solo una richiesta per ente».
«Bene – ha proseguito – su 328 domande giunte all’esame dell’assessorato regionale ai Lavori pubblici, addirittura 239 sono state ritenute non ammissibili e di queste 166, cioè il 69,5%, senza una motivazione ben definita riportata in delibera. Di fatto i 7,5 milioni di euro saranno suddivisi fra 50 piccoli comuni più la Provincia di Viterbo, unica realtà non comunale, tra le 9 che hanno presentato domanda, a essere ammessa a contributo». «I comuni più dimenticati – ha aggiunto – sono quelli della provincia di Latina: solo Bassiano e Roccagorga hanno ricevuto fondi. Tra le cittadine più sfortunate, invece, ci sono Manziana (Roma), che ha presentato ben 14 progetti e tutti bocciati senza motivazione, Pico (Frosinone) con 8 bocciature su 8 senza motivazione e, sempre nel Frusinate, Torrice, Atina e Monte San Giovanni Campano con 5 progetti su 5 rigettati».
«Tra le grandi municipalità bocciate – ha affermato Desideri – spiccano Latina e Rieti. Respinte, infine, tutte le richieste di fondi pervenute dai comuni costieri (Fiumicino 2 su 2, Formia, Gaeta, Ladispoli e Sabaudia) e da quelli lacustri (Anguillara Sabazia 3 su 3, Bolsena, Bracciano e Nemi). Alla luce di tutto ciò e tenendo ben presente la valenza sociale dei fondi, destinati a rendere accessibili ai disabili gli edifici pubblici, ho predisposto un’interrogazione all’assessore ai Lavori pubblici Astorre e al presidente Marrazzo per far luce sulle graduatorie riportate in delibera e per capire i criteri con i quali è stata decretata la non ammissibilità di decine di domande».
«Un altro particolare – ha concluso Desideri – suscita preoccupazione.

Mi riferisco alla presentazione delle domande da parte di solo 139 comuni, su un totale di 378 presenti nel Lazio, e di appena 9 enti. Tutto farebbe pensare a una scarsa pubblicizzazione dell’iniziativa. Se ciò risultasse vero, sarebbe grave».

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