«Basaglia Off», nevrosi in scena

È entrata in vigore esattamente trent’anni fa, la legge 180/1979, meglio nota come “legge Basaglia”,che sancì non solo la chiusura dei cosiddetti “manicomi”, ma anche una rivoluzione nell’approccio terapeutico alla follia. Franco Basaglia era infatti uno psichiatra convinto che nella pazzia si celasse una forma di insofferenza radicale nei confronti della società, e che solo un mutamento profondo delle abitudini di vita avrebbe portato a una guarigione collettiva.
Il Teatro della Cooperativa, una realtà tra le più innovative della scena milanese, celebra il trentennale dell’entrata in vigore della legge 180 con una stagione intitolata “Basaglia off”. Si inizia domenica con “Il condominio”, uno spettacolo realizzato dal CPS – Centro diurno di Niguarda, in cui vengono prese di mira le nevrosi da convivenza che nascono nei grandi agglomerati edilizi. La pièce ha inizio da un delitto, di cui risulterà arduo individuare il colpevole, ma che permetterà di mettere a nudo tensioni, conflitti e patologie annidate negli inquilini del palazzo. Si prosegue il 21 con “Scusi ho sbagliato isola”, uno spettacolo liberamente tratto dall’Odissea in cui gli eroi omerici vengono coinvolti in una serie di tragicomiche avventure. Il 10 gennaio è la volta de “La signora dell’acero rosso”, un dramma di Dario G. Martini su un tema particolarmente delicato come la sessualità dei disabili.
La rassegna “Basaglia off” si chiude lunedì 8 febbraio con “Una questione di vita o di morte. Veglia per E. E.”, in cui le due lettere puntate stanno per Eluana Englaro.

A un anno dai tragici fatti che hanno preceduto il decesso di Eluana, Luca Redaelli, in collaborazione con Beppino Englaro, proporrà uno sorta di spettacolo aperto ai contributi del pubblico, una vera e propria veglia, con canti e letture di frammenti dei classici, per discutere dei confini tra malattia e guarigione, terapia e accanimento, vita e morte. Nella consapevolezza, non sempre condivisa, che sulla dignità del morire individuale si fonda il concetto stesso di civiltà.

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