«Basta cortei in piazza» Gli autonomi si comprano la villa della Pergola

Contrordine compagni: il periodo d’oro, quelle delle battaglie da duri e puri, da kefia e cappuccio calato sul volto per non farsi riconoscere con la molotov in mano, sono finiti. Si gira pagina e si cominciano ad attaccare le foto sugli album dei ricordi, dell’epoca del «com'eravamo radicali e belli, cattivi e senza paura». Rimangono i concerti, le serate underground, mentre le bandiere ormai stracciate si scoloriscono al sole e le magliette lise del Che riposano in pace in un armadio.
In via della Pergola 5 a sventolare sono solo le lenzuola e i volantini attaccati uno sull’altro: anche la colla è stanca e i manifesti non ce la fanno a stare su. Un ragazzo fuma alla finestra, non si sente nessun rumore, il cancello è chiuso.
Citofoniamo al Postello, l’ostello alternativo della città nel quartiere più trendy di Milano, non risponde nessuno. Dopo 5 minuti esce un ragazzo: «No, all’ostello non c’è nessuno».
«E le famose serate di elettroniche?» chiediamo. «Finite, la cantina si è allagata». Il cortile interno è vuoto, le sedie sono tutte ammassate in un angolo, un paio di belle moto sono parcheggiate dentro, niente di più. Allora qualcuno c’è... «Sì, sì ogni tanto li sentiamo cantare la sera» conferma un ragazzo che abita di fronte.
Ma cosa fanno i ragazzi del centro sociale dove si tenne una riunione per preparare gli scontri dell’11 marzo, oltre a cantare allora? Semplice comprano casa, o meglio la villa, «la Pergola» occupata nel 1990, dove risiedono ancora oggi e per cui pagano l’affitto da dodici anni.
Una villetta deliziosa all’Isola, quanto potrà costare? Un milione di euro è la cifra pattuita dicono voci di corridoio, o meglio di strada (confermate da fonti autorevoli), gli autonomi hanno avuto la proroga del contratto, scaduto lo scorso giugno, finché non riusciranno a racimolare un milione di euro.
Adesso è tutto più chiaro: dov’erano i compagni sabato pomeriggio scorso, giorno della manifestazione antifascista per cui erano attese ben 2mila persone? E dove se ne sono viste si e no settanta? Semplice, all’Ikea. Molto meglio trascorrere la giornata tra un listello di parquet e un tappeto, che scendere in strada a gridare slogan triti e ritriti. Quante assi servono per coprire 45 metri quadri? Meglio gialle o arancioni? Le tende s’intende... E non vorrai lasciare sullo scaffale quella deliziosa poltrona di plastica gonfiabile. Non è bio? Tanto, il pianeta non lo salviamo da soli. Oltre tutto bisogna risparmiare... un milione di euro non sono uno scherzo.
Eh sì, i compagni sono diventati borghesi e adesso si comprano casa, o meglio una villa con terrazzini (quello si cui sventolano i panni al sole) cortile interno, dove fanno bella mostra due magnifiche moto. Con i tempi che corrono sempre meglio fare l’investimento sicuro...

piuttosto che andare a spaccare vetrine e a prendersi magari qualche manganellata. Gli autonomi stanno invecchiando, non sono più agili come una volta e nei pomeriggi autunnali preferiscono cantare davanti al caminetto, comodamente seduti sulla poltrona Ikea....

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