Basta «foglio di via» Le espulsioni saranno più facili

RomaL’immagine è quella di un bicchiere che prima aveva il fondo bucato e che ora è stato riparato: fino a oggi i clandestini trovati nelle città italiane avevano alte probabilità di tornare in libertà, d’ora in poi saranno riaccompagnati nei loro Paesi, non passeranno attraverso i pertugi, le maglie allargate, di una legislazione sinora non in linea con l’Europa, molto permissiva. Le politiche sull’immigrazione sono il tratto distintivo del pacchetto sicurezza che avrà oggi il sì del Senato, anche se il disegno di legge conclusivo del primo anno di lavoro, particolarmente criticato dalle opposizioni, parla anche di sicurezza urbana, mafia, lotta al racket.
La novità più importante è contenuta all’articolo 6, comma 16: lo straniero irregolare che entra illegalmente nel territorio dello Stato italiano commette reato ed è «punito con un’ammenda da 5mila a 10mila euro». All’apparenza la pena pecuniaria può sembrare inutile, perché il clandestino è difficile che possa pagarla. Ma questa norma, contenuta nel disegno di legge che diventerà probabilmente legge già da oggi con il voto di fiducia, segna una svolta nelle politiche dell’immigrazione. In realtà non c’è nulla di particolarmente rivoluzionario: il reato di clandestinità era già in vigore in molti paesi europei tra i quali Gran Bretagna, Francia e Germania. Ma nei progetti del governo italiano renderà per la prima volta davvero effettive le espulsioni, porrà fine all’ipocrisia dei «fogli di via», che prima venivano consegnati all’immigrato quando non era possibile identificarlo. I foglietti significavano: prego, puoi andare, ritorna nel tuo Paese. Era la libertà scritta con la lingua della burocrazia. «Nel dicembre del 2008 - spiega il sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano - l’Unione europea ha varato la direttiva rimpatri, che permette l’espulsione con riaccompagnamento per il clandestino solo in presenza di un reato». In mancanza di prove di colpevolezza, scatta il foglio di via, la libertà. Il reato di clandestinità serve proprio per poter riaccompagnare a casa i clandestini. Ogni immigrato ha comunque diritto a presentare domanda per ottenere lo stato di rifugiato. Il Senato voterà anche l’innalzamento del tempo di permanenza nei centri di identificazione ed espulsione (Cie) fino a 6 mesi, per consentire il riconoscimento degli ospiti, condizione essenziale per rimpatriarli nel loro Paese. Anche questa norma è in linea con la direttiva rimpatri della Ue, che prevede addirittura la possibilità del trattenimento fino a 18 mesi.
Ma il pacchetto sicurezza è importante anche per la lotta alla mafia, rivendica Mantovano: «Contiene disposizioni che hanno precedenti solo nel ’92, all’indomani delle stragi, e che a differenza del ’92 non hanno avuto bisogno delle stragi per essere varate e puntano alle amministrazioni colluse e all’economia collusa. Mentre sinora si sono colpiti solo gli eletti, ora si può colpire anche la burocrazia, dal tecnico comunale al segretario comunale». Scatterà anche il rafforzamento del 41 bis, il carcere duro per i mafiosi. E l’imprenditore che riceve una richiesta di estorsione deve denunciarlo, altrimenti rischia di non vedersi confermata l’aggiudicazione di appalti pubblici.


Infine le cosiddette ronde, la possibilità concessa a gruppi di cittadini di lavorare per la sicurezza a patto che si raccordino con il sindaco: «Non è altro che la regolamentazione di quello che già c’è - chiarisce Mantovano - non è un’invenzione. Ci sarà un albo delle associazioni e di coloro che ne fanno parte».

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