
Non ci è riuscito in 9 anni e ora che ne mancano due alla fine il sindaco ammette, «l'obiettivo di togliere il pavè da via Torino non lo realizzerò mai». Ne parlò addirittura da candidato alle primarie del centrosinistra nel 2016, «è una stupidata, fa male ai ciclisti e va tolto», ieri ha confermato su Rtl 102.5 che «ormai è una via commerciale, tra rotaie del tram e marciapiedi ci sono 30 centimetri. Poi i ciclisti usano i marciapiedi e la gente si arrabbia».Se la rimozione del pavè da via Torino quindi viene archiviata tra le mission impossible, Sala tira dritto su altre zone e si difende dalla critiche che si sono sollevate in via Meravigli, dove la pavimentazione storica ha appena lasciato il posto ad una colata di asfalto rosso. «É una via storica ma il problema è che quando hai i binari del tram e il pavè andare in bici, moto o monopattino è un problema, che ci piaccia o meno nelle grandi città si gira molto con altri mezzi. E per rispondere alle critiche - prosegue - faccio l'esempio di via Palestro, altra via centralissima, dove lo abbiamo tolto» nel 2021 «e non se ne ricorda più nessuno, ma quando ci passi in scooter è un'altra vita. Non dico che vada tolto ovunque ma selettivamente, per la sicurezza di chi si sposta su due ruote». E quindi, come ha spiegato ieri l'assessore alle Opere pubbliche Marco Granelli, è terminata la rimozione in corso di Porta Vigentina e tra gli interventi in corso o da realizzare ci sono via Ceriani, via Spadari, piazza Principessa Clotilde/Castelfidardo (all'ingresso del pronto soccorso i lavori sono finiti il 30 maggio), ieri è iniziata la rimozione in via Medici, partirà in via Parmigianino in autunno. L'addio al pavé interesserà «altre zone del centro come via De Amicis, corso di Porta Romana, via Chiossetto, Corridoni oltre ad aree periferiche come via Leoncavallo». I masselli «non vengono mai dismessi ma usati in aree più idonee. Nel tempo sono state riqualificate ad esempio l'area pedonale di fronte al parco Trotter o è stato usato la ciclovia Vento in Alzaia Naviglio Pavese. Ora è previsto il riuso nei restyling del piazzale del Cimitero Maggiore e di piazza Cordusio. Se non utilizzati subito i materiali lapidei (che coprono quasi 2 milioni di mq di strade e piazze) vengono immagazzinati nei depositi».
Sala è tornato a parlare del San Siro bis: si entra nelle settimane calde, l'obiettivo è cedere entro fine luglio. «Alla fine sarà una questione di soldi, come è normale che sia - spiega -. Non voglio regalare niente a nessuno, ci sono accuse e ricorsi sul fatto che staremmo regalando le aree e che il Comune potrebbe ricavare più soldi dalle aree. Ma certo, lo dico io, basterebbe dire che si possono fare tante residenze, chiaro che ce le comprerebbero a un prezzo più alto. Ma noi vogliamo che Inter e Milan vadano via dalla città? Io no».
Intanto spunta il nome dell'architetto che firmerà il nuovo stadio. Come ha anticipato il Corriere, a meno di sorprese sarà Norman Foster, in cordata con lo studio Manica che era stato scelto dal Milan per il «piano b» a San Donato. Foster+Partners dell'archistar inglese novantenne ha vinto una gara tra 13 studi internazionali.
Le società hanno poi selezionati 5 finalisti, oltre a Foster concorrevano Populous (che nel 2021 con la «Cattedrale» aveva battuto Manica nel derby per il «Meazza bis»), Herzog & de Meuron, BDP Pattern con l'architetto danese Bjarke Ingels e l'americana Aecom con l'architetto Dan Meis. Foster firma anche il nuovo stadio da 100mila posti del Manchester United a Londra. In ambito sportivo ha disegnato i nuovo stadio di Wembley inaugurato nel 2007, e il Lusail Stadium in Qatar.