Cronache

Batterio killer, nessun problema per l'Italia

Sono risultate negative le prime indagini effettuate in italia sul "batterio killer" dei cetrioli. I Nas hanno dissequestrato le prime partite, compresi i nove quintali provenienti dall’Andalusia, da cui erano stati prelevati i campioni analizzati a Milano e all’istituto zooprofilattico di Bologna

Batterio killer, nessun problema per l'Italia

Milano - Un sospiro di sollievo. Sono risultate negative, infatti, le prime indagini effettuate in Italia sul cosiddetto "batterio killer" contenuto nei cetrioli. I Nas hanno quindi dissequestrato le prime partite di cetrioli, compresi i 9 quintali provenienti dall'Andalusia, da cui erano stati prelevati i campioni analizzati nel Laboratorio di prevenzione di Milano e all'Istituto zooprofilattico di Bologna. Lo rende noto il ministero della Salute, spiegando che gli esami dei campioni delle altre partite sequestrate saranno completati entro domani.

Il ministro Fazio rassicura "I risultati tranquillizzanti dei laboratori di Milano e Bologna - dice in una nota il ministro Ferruccio Fazio - sembrano confermare le conclusioni delle autorità sanitarie di Amburgo, secondo cui la contaminazione che ha colpito i cittadini tedeschi e i turisti di altri Paesi europei che hanno soggiornato in Germania, non deriverebbe dai cetrioli importati dalla Spagna, ma da altre cause ancora sconosciute presenti in Germania. Ribadisco in ogni caso che per fugare ogni rischio basta attenersi agli elementari criteri di igiene: lavare bene i cetrioli o le altre verdure e lavarsi le mani".

In Germania altri 365 contagi In Germania il batterio-killer che ha causato finora 14 morti ha contagiato altre 365 persone, portando il totale a più di 1500. Lo ha riferito il Centro di controllo delle malattie tedesco.

L'Ue: una crisi grave L’Unione europea è di fronte a "una crisi grave" e si deve fare tutto il possibile per identificare l’origine del "batterio killer" E. Coli 0104 , che ha già provocato 16 morti di cui 15 in Germania. Lo ha dichiarato oggi il commissario Ue alla Salute John Dalli. "Siamo di fronte a una crisi grave e bisogna identificare rapidamente la causa" ha ammesso durante un punto stampa a Bruxelles. Dalli ha ammesso che questa identificazione "non sarà facile", dopo che la pista iniziale dei cetrioli spagnoli è stata scartata: "Non è più una questione di rintracciabilità: bisogna chiedere alla gente cosa ha mangiato", ha detto. Il problema principale è che il periodo di incubazione della malattia è di una decina di giorni, secondo gli esperti della commissione.

Negli Stati Uniti, che hanno vissuto una crisi simile, ci sono voluti mesi per identificare l’origine dell’epidemia, dei peperoncini.

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