Baustelle, la rabbia di un Peter Pan rock Togliete gli effetti e sembrano gli anni ’60

Ma guarda un po’, siamo tornati al vero rock, quello che protesta, che strilla senza lanciare slogan così poetici ma così inutili. Per questa canzone, Charlie fa surf, i Baustelle - che sono il miglior nuovo gruppo italiano - si sono ispirati all’installazione di Maurizio Cattelan nella quale un bambino è inchiodato con le matite al banco di scuola. Il bambino è la libertà. La scuola è il dovere: un contrasto da cui scocca la scintilla della vita. E così «non voglio crescere, andate a farvi fottere», uno stato d’animo vivo e vitale (nonostante un accenno alla paroxetina, famigerato antidepressivo) che si condisce con la critica adolescente contro le istituzioni, la scuola, la religione.

Nel video ci sono i Baustelle che cantano e un quindicenne che ne interpreta il testo, con sfondi psichedelici e una post produzione di grande livello. Niente di più, ma l’insieme brilla: e inchioda sul banco del rock l’animo dei ragazzi che crescono.
Bello, bellissimo.

BAUSTELLE - Charlie fa surf (Warner)

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