Bazoli: «Generali e Agricole faranno un nuovo accordo»

Il riferimento di Bazoli è all’accordo siglato tra i due grandi azionisti di Intesa, che il 24 aprile hanno deciso di mettere insieme le loro quote, per un totale del 10.9%, per decidere come votare e per avere rappresentanti sia nel consiglio di sorveglianza, sia in quello di gestione di Intesa Sanpaolo. Una mossa che va contro le richieste formulate dall’Antitrust a Intesa al momento della fusione del 2006 con il Sanpaolo di Torino. Richieste che, nel complesso, riguardavano l’impegno dell’Agricole a non avere presenza nei consigli e a scendere sotto il 2% del capitale della banca. Per questo l’Antitrust ha da poco aperto un’istruttoria per valutare il nuovo patto tra Generali e Agricole. E, in caso di sanzione, è Intesa Sanpaolo che rischia una multa salata, tra 500 milioni e 5 miliardi (è in proporzione dei ricavi). «Su questa vicenda - ha proseguito Bazoli - ho avuto modo di esprimermi due o tre volte e speravo che questa iniziativa assunta da Agricole, d’accordo con Generali, potesse trovare la soluzione tale da non generare conflitti». Bazoli ricorda inoltre di aver detto che si riteneva «sereno sul fatto che si potesse trovare una soluzione che servisse a risolvere i problemi di Agricole senza creare alla banca e soprattutto generare equivoci nei rapporti con gli azionisti.

Non avevo ancora conosciuto il testo che ci fu notificato al termine dell’assemblea, forse allora per me era più facile essere sereno, ma questa serenità voglio confermarla anche adesso». Agricole ha siglato il patto con Generali per rendere la sua quota in Intesa strategica e non doverla svalutare in bilancio, evitando una perdita di 1,5 miliardi.

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