Coi tempi che corrono, il caro-zucchina non è un caso isolato. Tolte le (minime) spese di gestione e di affitto, coltivare un orto in città può rappresentare anche motivo di risparmio considerevole sulla busta della spesa. Senza considerare il sapore: niente a che vedere con quello di frutta e ortaggi «di frigorifero» in vendita nei supermercati. Mario Tarantino, 71 anni, ha lavorato nella ristorazione per una vita e sa bene cosa significa cucinare con ingredienti genuini. Pugliese dorigini, conserva larte dei padri coltivatori diretti, ne tramanda «il mestiere più nobile del mondo». Il suo marchio di fabbrica - si fa per dire - il suo autentico biglietto da visita sono i pomodori, grandi e profumati. E le patate, ottime da fare al forno. A fiori e piante ci pensa sua moglie Gabriella, infatti il tocco femminile si vede. Anche lestetica, dopotutto, vuole la sua parte. Proprio perché tanto attraenti e appetibili, capita che i prodotti della sua porzione di terra vengano «svaligiati» da chi non si accontenta di passeggiare tra gli orti e osservare soltanto. «Li nascondo sotto le foglie - dice il signor Mario indicando i pomodori-gioiello - così a qualcuno non viene la voglia di allungare le mani».
«Pirati» a parte, il raccolto basta eccome a soddisfare le esigenze della famiglia Tarantino. E così anche la figlia Angela, il genero Angelo e il nipote Alessandro possono permettersi il lusso di gustare quelle prelibatezze.«È un bel risparmio sulla spesa ma bisogna guardarsi dai ladri»
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