Enrico Lagattolla
Una gravidanza tranquilla, che sembrava essersi conclusa nel migliore dei modi. Poi, i primi fastidi. Che si fanno sempre più intensi, col passare delle settimane. Le visite dagli specialisti, le rassicurazioni che si susseguono. Finché il dolore diventa insopportabile, fino al ricovero durgenza. E loperazione, con cui i medici scoprono una diffusa infezione alladdome, causata dalle garze lasciate dai medici che avevano assistito la donna in occasione del parto. Per questo, due chirurghi dellospedale Macedonio Melloni andranno a processo. Lipotesi di reato formulata dalla Procura, che ha disposto il decreto di citazione diretta, è di lesioni colpose gravi.
Lodissea di M.B., filippina 38enne che vive a Milano, inizia l1 luglio del 2003, nel reparto di Ginecologia e Ostetricia dellospedale Macedonio Melloni. Quel giorno si sottopone a un parto cesareo. Tutto bene, così pare.
La donna torna a casa, sta bene. Almeno per i primi giorni. Poi le cose cambiano. Inizia a sentire un leggero bruciore al fianco destro. Le dicono che si tratta di un classico dolore post-operatorio, ma le cose peggiorano.
Quello che era solo un bruciore, si trasforma in fitte sempre più insistenti. Ogni giorno che passa, la situazione si aggrava. M.B. decide di tornare dal medico. Viene rassicurata. Si sente ripetere che potrebbero ancora essere gli effetti del cesareo, che forse ha bisogno di qualche tempo per ristabilirsi completamente. Addirittura, che potrebbe essere una semplice «bolla daria». Insomma, di non preoccuparsi.
Ma al dolore, si aggiunge un rigonfiamento. Sempre al lato destro delladdome, dovera localizzato il bruciore, e dove continua a sentire le fitte. Sempre più forti. Altre visite, altre terapie che non risolvono il problema. Le vengono prescritti degli antidolorifici, inutilmente.
A due mesi dal parto, infatti, la situazione precipita. M.B. è ormai divorata dal dolore, a inizio settembre quello che era solo un fastidio diventa un dolore lancinante e ininterrotto che piega la donna. Ha febbre alta, e nausea. Il 3 settembre entra allOspedale di Rho. Le vengono fatti degli esami, il sospetto è che si possa trattare di unappendicite acuta. Ma così non è. Lecografia evidenzia la presenza di un corpo estraneo localizzato nella fossa iliaca destra. Si decide per il ricovero durgenza, e per loperazione.
E nelladdome della donna i medici dellOspedale di Rho trovano prima due frammenti di benda emostatica, poi unintero rotolo di garza della grandezza di un pugno. Attorno, una gravissima infezione ormai in stato avanzato. Lintervento va a buon fine, M.B. è salva. I chirurghi a cui si è affidata in occasione del parto, invece, si troveranno a breve in unaula del tribunale.
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