«Bene il lavoro, meno i mezzi pubblici»

Da migliorare: assistenza sanitaria a domicilio e traffico. Albo delle badanti

Giacomo Susca

«A Milano si lavora. E si vive bene». Anziani e giovani sono concordi nel giudizio positivo sulla città: il gradimento dei primi e dei secondi supera infatti il 75%. Lo rivela un’indagine della Camera di Commercio, presentata ieri al Teatro alla Scala durante la cerimonia di consegna del premio «Piazza mercanti - Milano produttiva».
A rendere Milano appetibile a fasce di età così diverse sono le tante opportunità di lavoro che offre ai cittadini. La pensano allo stesso modo il 28% dei nuovi arrivati sul mercato del lavoro insieme a una quota notevole di meno giovani (13,9%). Un po’ a sorpresa, questi ultimi mettono in evidenza anche il fascino «internazionale» di Milano e l’ampia disponibilità dei servizi, mentre ventenni e trentenni sono più attratti dalle opportunità di svago in locali e negozi (12% contro 14%).
Lo studio, inoltre, mette in luce una lista delle priorità secondo i milanesi. Ci sono alcune richieste che accomunano tutti, come quella di usufruire di mezzi di trasporto pubblico più puntuali, frequenti e puliti oppure di tempi d’attesa più brevi per le prestazioni sanitarie. Così come l’imperativo di abbattere il caro-vita e la richiesta di agevolazioni su eventi culturali. Le esigenze si differenziano, invece, riguardo a temi come l’acquisito facilitato della casa: una necessità per un under 35 su tre. Opinioni differenti anche sulla scuola, dal momento che la metà degli anziani crede nella convenienza di libri gratuiti, mentre i ragazzi si concentrano piuttosto sulla modernizzazione di strutture e apparati tecnologici. In materia di ambiente, i giovani chiedono più aree verdi ma gli over 65 preferirebbero meno auto in giro con più zone a traffico limitato. Esigenze contrastanti sono sollevate rispetto ai servizi sociali, laddove gli anziani sembrano pensare più a se stessi chiedendo maggiore assistenza domiciliare - con la proposta di creare un “albo” delle badanti - e i giovani si dimostrano altruisti nell’individuare come urgenti alcune misure per incrementare l’assistenza per i meno abbienti e i disabili. E ancora, i milanesi vogliono più interventi per contrastare la criminalità locale. L’istituzione dei vigili di quartiere incontra una diffusa approvazione: quasi un terzo ne richiede una più marcata presenza sul territorio.
Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio, ha così commentato l’immagine di Milano “capitale del lavoro” che emerge: «Il cammino è stato avviato, a questo punto occorre che le imprese milanesi continuino a rinnovarsi. Solo nel 2005 sono state inaugurate ben 5mila nuove attività, per un totale di oltre 430mila imprese nella provincia».
Questa edizione di “Milano produttiva” ha visto premiate 283 imprese per la correttezza e l’impegno imprenditoriale (il 53,9% sono artigiane, il 31,8% commerciali) e 392 lavoratori che si sono distinti per l’attaccamento al lavoro.

Il riconoscimento “Piazza Mercanti” è andato a sette imprenditori milanesi che si sono distinti sotto diversi aspetti (più tre premi speciali): Gabriele Villa, Sandro Salmoiraghi, Dante Siano, Giovanni Carrara, Bernardino Abbascia, Elena Fiorani e Angelo Civaschi.

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