Prof. Giuseppe Benelli, pontremolese doc, docente di Filosofia del Linguaggio alluniversità di Genova, inventore del prestigioso Premio Bancarella, evento noto ormai oltre i confini nazionali, testimonial di piccoli e grandi eventi in ogni luogo dItalia, già assessore alla Cultura del Comune di Pontremoli, membro della Commissione Ministeriale per la Semplificazione del Linguaggio Amministrativo, membro del Consiglio Scientifico dellIstituto Nazionale della Montagna e altro ancora perché un tale personaggio che vive di luce propria si candida a sindaco di Ortonovo, piccolo Comune collinare in provincia di La Spezia? Per conseguire altra gloria e per cosa?.
«Per passione civile - è la risposta del Professore -. In seconda istanza per lintensità culturale che presenta il territorio geografico per il quale mi candido a sindaco, supportato da una Lista Civica variegata e sostanziata da grandi competenze manageriali come è il caso di Perazzini e da un grande cuore come quello del dott. Cecchinelli, medico molto amato e rispettato, una Lista, la mia, che si pone come alternativa alla consolidata amministrazione di sinistra. La mente umana contempla il cambiamento, non solo in termini di curiosità intellettuale, ma come slancio vitale adatto a costruire la vita nelle sue forme più esaltanti in termini di ricchezza materiale e spirituale. Per quanto attiene allintensità culturale e storica del territorio che vorrei amministrare è sufficiente il riferimento a Luni, che, come è noto, era il più importante porto della romanità; Ortonovo e Castelnuovo Magra sono spettatori passivi davanti a una grande capitale dellantichità, centro vitale di scambi commerciali e di comunicazione, Luni, un luogo saccheggiato, abbandonato e dimenticato, ebbene, la mia candidatura è per la rinascita di Luni e di conseguenza di tutto il brano di territorio intorno, Luni come memoria rivitalizzata, premessa a uno sviluppo culturale ed economico generalizzato».
Anche Benelli pensa dunque a un accorpamento fra i Comuni di Castelnuovo Magra e di Ortonovo per far nascere il Comune di Luni? «Non esattamente - frena il prof -. Io penso piuttosto a una comprensorialità che va ben oltre i due Comuni citati, poiché comprende anche la Lunigiana storica riferita a tutta la provincia di La Spezia, Sarzana e Carrara, si tratta, in altre parole, di ridefinire i confini di un territorio malamente frazionato e ciò va impostato su premesse identitarie. È mia convinzione, infatti, che non debbano essere perseguiti sradicamenti impropri, che toglierebbero alle popolazioni il senso dappartenenza, ma si debba, invece, procedere sulla via di ridefinizioni geografiche comprendenti progettualità comprensoriali: penso a un grande progetto come il Parco Archeologico con relativo Museo comprensoriale, adatti a contenere tutti i luoghi menzionati ed esibendo come capitale Luni».
Luni caput mundi, a fronte anche di una Roma dei Cesari tramontata. «Esattamente - sorprende Benelli -. Luni rappresenta un patrimonio dellUmanità e come tale va riconosciuta e valorizzata». Quindi anche riprendere gli scavi... «Argomento di stretta pertinenza della Sovrintendenza dei Beni Culturali, io, come possibile sindaco di Ortonovo posso solo proporre e realizzare una serie di servizi, che vanno dalla cartellonistica alla sosta-ristoro e allaccoglienza, di cui il territorio per cui mi candido è letteralmente sprovvisto, fatta eccezione per il Bar di Luni Mare».
Le case edificate a Luni rappresentano un teorema culturale delledilizia che non contempla alcun canone estetico. «Lo so e sullargomento, se diventassi sindaco, vorrei avvalermi dellopera di un urbanista di grande valore - replica il professore -. A Ortonovo non esiste una piazza, una chiesa, un luogo qualsiasi di ritrovo e di scambio.
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