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Nictofobia, quando la notte diventa fonte di ansia

Quando cala la notte e l'ansia aumenta il sonno diventa difficile e le giornate più faticose. La buona notizia è che esistono soluzioni semplici per riprendere il controllo del proprio bioritmo

Nictofobia, quando la notte diventa fonte di ansia

La notte risveglia una vera e propria ansia in alcune persone: il cuore accelera, l'immaginazione si scatena e addormentarsi diventa difficile. È la cosiddetta nictofobia, una paura che può rovinare le serate e disturbare il sonno. Fortunatamente, esistono soluzioni per superarla e gestirla al meglio.

Cos'è la nictofobia?

La nictofobia non è semplicemente la paura del buio, evoca principalmente la paura della notte stessa, di ciò che potrebbe suggerirci o farci immaginare. Quando l'ambiente diventa silenzioso e i punti di riferimento familiari scompaiono, la mente può riempire il vuoto con scenari inquietanti. È l'immaginazione che scatena l'ansia. La fobia può manifestarsi a qualsiasi età, i bambini sono spesso predisposti, ma anche gli adulti possono esserne colpiti e potrebbero non osare parlarne.

Qual è la differenza con l'acluofobia?

La nictofobia riguarda principalmente la notte, la sua atmosfera, i suoi rumori, la sua atmosfera e tutto ciò che si teme in quel particolare momento.
L'acluofobia , invece, corrisponde alla paura del buio in quanto tale, cioè dell'assenza di luce, anche se ci si trova in un luogo familiare e rassicurante. Nella nictofobia sono soprattutto i pensieri, le immagini mentali e le anticipazioni ad alimentare la paura, più che l'oscurità stessa.

Perché abbiamo paura del buio?

La paura del buio non nasce mai dal nulla. Spesso si manifesta perché l'immaginazione si scatena quando i luoghi familiari scompaiono. Diversi fattori possono spiegare questo fenomeno:

  • eventi traumatici legati all'oscurità, come rimanere intrappolati, subire un incidente o qualsiasi situazione percepita come pericolosa, possono lasciare un segno indelebile. Il cervello associa quindi l'oscurità al pericolo, innescando la paura non appena la luce scompare;
  • una predisposizione all'ansia: alcune persone sono naturalmente più sensibili allo stress. Le preoccupazioni accumulate durante il giorno possono intensificarsi di notte, quando la calma e il silenzio lasciano più spazio ai pensieri ansiosi;
  • abitudini del sonno instabili: dormire in uno spazio molto buio, isolato o silenzioso può favorire l'ansia notturna, perché la mente non ha più punti di riferimento e dà libero sfogo all'immaginazione;
  • una particolare sensibilità verso l'ignoto: alcune persone sono più ricettive alle storie, ai film horror o alle immagini spaventose.

I bambini sono spesso più sensibili alle storie spaventose, ma anche alcuni adulti possono essere influenzati da queste esperienze culturali. Questo innesca meccanismi di evitamento o una maggiore vigilanza di fronte all'oscurità. La nictofobia è quindi un mix di esperienze, temperamento e abitudini.

Quali sono i segnali che dovrebbero destare preoccupazione?

La paura del buio può essere passeggera e relativamente comune, ma a volte va oltre il consueto disagio e merita un'attenzione particolare. Diversi segnali dovrebbero destare preoccupazione:

Segni fisici

  • Palpitazioni, sudorazione, mani sudate, respiro accelerato o tremore non appena cala la notte o al pensiero di uscire la sera.
  • Mal di testa, dolori addominali, nausea o vertigini quando ci si trova di fronte all'oscurità della notte.
  • Difficoltà respiratorie o sensazione di costrizione al petto.

Segnali emotivi e comportamentali

  • Ansia intensa al calar della notte, a volte accompagnata da attacchi di panico.
  • Rifiuto di uscire dopo il tramonto o di restare da soli in una stanza buia.
  • Paura persistente che la notte porti pericoli (incidenti, furti, mostri, ecc.), anche quando non c'è una vera ragione.
  • Insonnia o frequenti risvegli notturni, dovuti alla paura del buio.

Segnali sociali e il loro impatto sulla vita quotidiana

  • Evitare uscite o attività notturne (feste, cinema, campeggio, passeggiate).
  • Stanchezza o irritabilità dovute alla mancanza di sonno o all'ansia costante.
  • Difficoltà a restare a casa da soli la sera o a dormire da soli.

Paura fobica della notte: quando consultare un professionista?

Se la paura della notte diventa così intensa da impedire il sonno o le attività quotidiane e se provoca attacchi di panico o ansia persistente .

Come gestire la paura del buio

La paura del buio può essere destabilizzante, ma esistono semplici strategie per superarla quotidianamente.

Creare un ambiente rassicurante

  • Posizionare una luce notturna soffusa nella stanza per mantenere un po' di luce.
  • Tenere a portata di mano oggetti familiari, come un peluche o un libro preferito.
  • Evitare fonti di stress prima di andare a dormire: schermi, film o storie spaventose.

Imparare a rilassarsi

  • Fare degli esercizi di rilassamento o di autoipnosi.
  • Fare un respiro profondo o pratica una breve meditazione guidata.
  • Immaginare scene piacevoli e rassicuranti prima di addormentarti.

Andare avanti un po' alla volta

  • Abbassare gradualmente l'intensità della luce anziché spegnerla completamente.
  • Abituarsi all'oscurità rimanendo in una stanza semibuia per qualche minuto.

Cercare supporto

  • Parlare delle proprie paure con i propri cari.
  • Se l'ansia persiste, consultare uno psicologo o un medico.

Le terapie cognitivo-comportamentali ( TCC) consentono una desensibilizzazione graduale alla notte e all'oscurità e di distinguere tra pensieri razionali e irrazionali. Spesso si inizia con piccole e ripetute esposizioni alla notte o all'oscurità, combinando rilassamento e ristrutturazione cognitiva. L'obiettivo è imparare a tollerare l'assenza di luce senza scatenare l'ansia.

In breve, la paura della notte è tutt'altro che inevitabile, con pochi semplici passaggi, un ambiente rassicurante e un supporto adeguato, è

possibile imparare a gestire meglio l'ansia e ritrovare notti serene. La chiave è la pazienza: procedere gradualmente, ascoltare i bisogni del proprio corpo e non esitare a chiedere aiuto per ricostruire la propria fiducia.

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