«Andatevene e state lontani da me, sono rovinato, per colpa vostra ho perduto il lavoro». É quanto ha detto ai cronisti, con voce irata, appena uscito dallaula dove era stato interrogato dalle 11 alle 13,30 come persona informata dei fatti, il benzinaio Alessio C., testimone chiave nel caso Calissano, lattore arrestato per detenzione di stupefacenti e accusato della morte della ballerina Ana Lucia Bandeira come conseguenza di altro reato, cioè di cessione gratuita di droga. Il giovane, che aveva partecitato al droga party, ha ricostruito quanto avvenuto quella notte in casa dellattore, nellambito dellincidente probatorio svoltosi ieri in tribunale, alla presenza del giudice Elena Daloiso, del pm Silvio Franz, dellavvocato difensore di Calissano Carlo Biondi e dei legali livornesi Mancusi e Ochi che assistono i figli della vittima.
Sentita come teste anche Sandra, 46 anni, impiegata, amica di Calissano da luglio, anchessa presente quella notte. Quando scoppiò il caso si era rivolta allavvocato Sabrina Franzone, ma non cera bisogno di un legale. Oggi linterrogatorio del terzo teste, Ileanna.Il benzinaio ai cronisti: «Mi avete rovinato»
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