Roma - Berlusconi vicino agli abruzzesi. Ieri il presidente del Consiglio è tornato all’Aquila per compiere un sopralluogo con il capo della protezione civile, Guido Bertolaso. "Sono possibili altre scosse ed il messaggio alla popolazione è di non rientrare a casa", ha avvertito il premier ringraziando i soccorritori impegnati nelle zone terremotate dell’Abruzzo, sia quelli dell’apparato messo in campo dallo Stato sia i volontari. Poi ha assicurato: "La ricostruzione avverrà in tempi rapidi e certi". Oggi il premier visiterà nuovamente le terre terremotate.
Le misure messe in campo dallo Stato Le operazioni di ricerca dei superstiti sotto le macerie durerà "altre 48 ore da oggi, quando avremo la certezza" che non c’è più nessuna possibilità di trovare persone vive sotto le macerie. Sottolineando che "le operazioni di soccorso proseguono in modo assolutamente soddisfacente", Berlusconi ha fatto sapere che sono al lavoro 7.000 soccorritori, che sono già state installate 20 tendopoli e che, al momento, non è stato confiscato alcun albergo. L’organizzazione dei soccorsi messi in campo conta su "2.250 vigili del fuoco, di cui 1.020 hanno ricezione in campi base, mille uomini delle forze armate di cui la metà è alloggiata nelle caserme e l’altra metà in tende". Ci sono poi 1.200 unità delle forze dell’ordine che sono qui anche per garantire che non ci siano interventi malevoli sui beni rimasti nelle case libere e più di 4mila unità del volontariato e più di 2mila soccorritori oltre al personale della Regione Abruzzo. Berlusconi ha, poi, sottolineato che "il totale, non contando il personale locale, è di oltre 7000 uomini impegnati nei soccorsi" in una "vera e propria gara di solidarietà da tutta Italia".
Tendopoli e aiuti dall'estero Entro questa sera saranno ultimate 20 tendopoli con 16 cucine da campo che potranno ospitare 14mila e 500 persone. "Tutti gli operatori e soprattutto i Vigili del Fuoco sono stati bravissimi - ha spiegato Berlusconi - dobbiamo essere loro grati e ammirati". Inizierà, invece, domani l’operazione di inventario dei danni alle case delle zone colpite dal terremoto: "Saranno decine di migliaia le case che saranno visitate dai tecnici che dovranno fare le rilevazioni". Il premier ha, tuttavia, rifiutato gli aiuti dall'estero dal momento che l'Italia è un Paese in grado di rispondere da solo alle esigenze: "Siamo un popolo fiero e di benessere e li ringrazio ma bastiamo da soli". La filosofia che, infatti, guida il governo è quella del people first (la gente prima di tutto), "sia per quanto riguarda il terremoto sia per ciò che concerne la crisi economica". "Dobbiamo stare vicini a tutti i cittadini - ha ribadito Berlusconi - che a causa di questi eventi sono in stato di bisogno sia per quanto riguarda i terremoti sia per quanto riguarda la crisi".
La ricostruzione "I fondi saranno presto disponibili, costruiremo in tempi rapidi, ma soprattutto, in tempi certi. La ricostruzione la prenderò direttamente sotto la responsabilità della Presidenza del Consiglio", ha annunciato Berlusconi spiegando che "la vera prevenzione è costruire case fatte bene, con i criteri della tecnica antisismica moderna". "Questo è ciò che faremo, questo è un impegno che il governo può assumere - ha puntualizzato il premier - dato che, grazie alla nostra forte maggioranza, abbiamo presumibilmente quattro anni di legislatura davanti". Per la ricostruzione in Abruzzo verranno utilizzati aiuti esteri. Per quanto riguarda l’assegnazione dei lotti di ricostruzione alle varie istituzioni, il coordinamento sarà affidato, secondo quanto si apprende, alla Conferenza Stato-regioni.
Gli aiuti dagli Stati Uniti e la telefonata di Obama "Se gli Stati Uniti vorranno dare un segno tangibile della loro vicinanza all’Italia potranno prendersi la responsabilità della ricostruzione dei beni culturali e delle chiese". Durante una visita alla tendopoli di San Demetrio, Berlusconi ha raccontato che proprio mentre era in corso la visita ha ricevuto "una lunga telefonata" dal presidente americano, Barack Obama, che ha apprezzato la proposta: ne parleranno quando si vedranno a Washington. A Obama il presidente del Consiglio ha fatto una fotografia della situazione dopo il terremoto che ha colpito l’Abruzzo: "Gli ho detto che se loro vorranno dare un segno tangibile della loro vicinanza, noi da domani faremo l’inventario delle cose da ricostruire. Se dunque gli Usa vorranno prendersi la responsabilità della ricostruzione di beni culturali e chiese, noi saremo lietissimi di avere questo sostegno, questo contributo alla ricostruzione". Berlusconi ha anche ipotizzato che l’impegno possa riguardare un "piccolo quartiere di un paese o un borgo".
Chiesto intervento al fondo Ue L’Italia ha chiesto ufficialmente alla Commissione europea di poter ricorrere al fondo europeo per le catastrofi naturali per far fronte all’emergenza provocata dal terremoto in Abruzzo. La richiesta è contenuta in una lettera inviata dalla Rappresentanza permanente italiana presso l’Ue al commissario europeo per gli Affari regionali Danuta Hubner. Fonti della stessa rappresentanza fanno sapere che su istruzione delle Autorità italiane il rappresentantep ermanente presso l’Unione europea, ambasciatore Ferdinando Nelli Feroci, ha inviato oggi al commissario Danuta Hubner una lettera con la quale si comunica ufficialmente l’intenzione del Governo italiano di chiedere l’intervento del Fondo europeo di solidarietà per le catastrofi naturali a seguito del terremoto che ha colpito l’Abruzzo. Nella lettera si specifica che la richiesta verrà inoltrata a Bruxelles non appena saranno disponibili i dati aggiornati sull’entità dei danni causati dal sisma.
Il contributo del Fondo dipenderà infatti dall’entità dei danni e Roma ha dieci settimane di tempo per presentare la valutazione in merito. La dotazione complessiva del Fondo Ue ammonta a un miliardo di euro l’anno, e c’è già una richiesta di aiuti da parte della Francia per i danni provocati dalla tempesta Klaus lo scorso gennaio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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