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Berlusconi: "Non c'è alternativa a Cai così Alitalia va verso il fallimento"

Il premier, intervistato a "Studio Aperto", ribadisce che non ci sono compagnie disposte a intervenire. Poi dice: "Credo che gli italiani siano buoni giudici per capire da che parte sta la colpa se non si è riusciti a trovare immediatamente una soluzione che io auspico ancora". Sacconi: "Al tavolo solo per firmare". Alitalia, tutta l'Italia contro il sindacato

Berlusconi: "Non c'è alternativa a Cai 
così Alitalia va verso il fallimento"

Roma - La situazione dell'Alitalia "é molto negativa" e allo stato non c'é alcuna "alternativa" alla Cai. A ribadirlo è il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in un'intervista a Studio Aperto il tg di ItaliaUno. "Questa immagine" osserva Berlusconi a proposito dei piloti che si abbracciavano alla notizia del fallimento della trattativa, "non è piaciuta in generale, non è piaciuta a noi, né alla stragrande maggioranza degli italiani". "Visto lo sforzo generoso di un gruppo di imprenditori italiani di investire per garantire al Paese una compagnia di bandiera, vedere i principali beneficiati gioire per il fallimento della trattativa - aggiunge il premier - non è stato certamente un belvedere".

La cordata italiana "Il senso di responsabilità di alcuni partecipanti alla cordata non è stato toccato, non è diminuito il sentimento di dovere verso il paese", ha aggiunto il premier.

Le compagnie straniere "Le altre grandi compagnie di bandiera non sono interessate" a tirare fuori dai guai Alitalia, spiega il presidente del Consiglio. "Presto - aggiunge - i piloti e gli assistenti di volo si renderanno conto che non c'é un'alternativa...".

Cai o fallimento "La categoria dei piloti non si può gestire da sola ma deve sottostare alle normali direzioni che sono affidate agli amministratori e ai manager della società". Chiude su questo punto, il premier, che aggiunge: "La Cgil e i piloti hanno proposto di ricominciare tutto da capo, chiedendo cose che nessuna compagnia al mondo può accettare come per esempio quella che la categoria dei piloti possa gestirsi da sola". "Non c'é nessuna possibilità che si presentino altri soggetti alla cordata e quindi potrebbe essere che la nostra Alitalia vada verso una procedura di fallimento. Credo che gli italiani siano buoni giudici per capire da che parte sta la colpa se non si è riusciti a trovare immediatamente una soluzione che io auspico ancora", ha concluso Berlusconi.

"Si ravveda chi ha posizioni irrazionali" "Confido nella responsabilità degli uomini. Auspico un ravvedimento da parte di coloro che hanno posizioni irrazionali", rilancia il suo appello al dialogo e alla responsabilità il presidente del Consiglio, a margine della cerimonia per il rigassificatore di Rovigo, tornando a ribadire che non esistono ipotesi di "nazionalizzazione". "Senza il buonsenso si va dritti al fallimento".

"Non c'é nessuna novità. Abbiamo tentato di tutto" Il premier al termine della cerimonia per il rigassificatore off-shore in Veneto ha aggiunto: "Sono stupito dell'incapacità di capire". Ma ci sono ancora margini? è stato chiesto dai cronisti. "No. Per cambiare questa situazione non ce ne sono più: bisognerebbe riuscire a riconvocare gli imprenditori e a riprendere il piano industriale". 

Sacconi: al tavolo solo per la firma "E' necessario tornare al tavolo non per trattare, ma per firmare i documenti e consentire alla società Cai di dare vita ad una nuova Alitalia". Il messaggio del ministro del Welfare, Maurizio Sacconi è chiaro e non ammette condizioni di alcun genere.

Il ministro dopo aver ascoltato le ragioni dei tre piloti Alitalia arrivati a Cortina da Roma ha spiegato alla platea dei forzisti riuniti al PalaLexus che "nelle polemiche di questi giorni non bisogna confondere le condizioni del singolo pilota da quelle di associazioni professionali che hanno acquisito posizioni di privilegio in un sistema di relazioni industriali che era molto viziato in Alitalia". 

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