Berlusconi: "Al voto subito, non bisogna tirare troppo la corda"

Il Cavaliere a Lucca per la campagna elettorale: "Dobbiamo essere duri e andare in piazza per ottenere le elezioni". L'alternativa? "Un esecutivo che faccia subito una nuova legge elettorale". Caso Visco: "Il Capo dello Stato ha i mezzi per intervenire". Ipotesi P2? "Solo favole"

Berlusconi: "Al voto subito, 
non bisogna tirare troppo la corda"

Lucca - "Vedo che mi state accogliendo come l’Italia accoglie Prodi...". Silvio Berlusconi arriva a Lucca e viene salutato dalla folla che lo applaude davanti all’albergo. "Dobbiamo - dice - chiedere di andare al voto e se ce lo impediscono una volta tanto dobbiamo essere duri e andare in piazza per ottenere le elezioni". L’ex premier si sofferma poi con i giornalisti: "Vogliono portarci a far scendere in piazza milioni di persone? Vogliono che arriviamo allo sciopero fiscale? E allora diano uno sguardo alla situazione e traggano le conseguenze". L’ex presidente del Consiglio indica anche la strada da percorrere: "Se non vogliono il voto subito allora ci sia un governo della sinistra che faccia la legge elettorale e che duri qualche mese per poi indicare la data delle elezioni. Tutto il resto - conclude Berlusconi - è poesia".

"Non tirare troppo la corda" La Casa delle libertà userà sempre gli strumenti della democrazia, anche se la gente chiede scioperi fiscali e blocco del Parlamento. È quanto ha affermato Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, parlando a margine di una iniziativa elettorale a Lucca. Commentando le sue stesse dichiarazioni di stamattina, dalle quali poteva sembrare che vi fosse un invito allo sciopero fiscale, Berlusconi ha voluto puntualizzare così: "Ho detto non fateci arrivare a questo, non tirate troppo la corda. Da molta parte della gente - ha però osservato il leader forzista - vengono richieste di questo tipo. La gente dice: non paghiamo più le tasse, non paghiamo più il canone Rai, non fate funzionare il Parlamento, tutti in piazza". La strada della Cdl però è un’altra: "Noi rispondiamo no - ha spiegato Berlusconi - perché abbiamo il senso dello Stato. Però, anche dopo vicende come quella del generale della guardia di Finanza, c’è un giro un malcontento profondo e dilagante". Il leader della Cdl ha quindi ribadito che "siamo democratici, e non useremo strumenti al di fuori della democrazia: ma la nostra determinazione per arrivare al cambiamento della maggioranza di governo è assoluta".

"Caso Visco: Napolitano ha i mezzi per intervenire" Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano "ha assolutamente i mezzi per intervenire" sul caso Visco-Speciale, e deve farlo. "Il presidente della Repubblica - ha detto Berlusconi- è il capo delle Forze armate: c’è una situazione di emergenza democratica, e il presidente della Repubblica, che io personalmente stimo, ha assolutamente i mezzi per intervenire. Anzi, deve intervenire in una situazione come questa per lo meno ingiungendo a questa maggioranza di essere veramente una maggioranza. Oggi ancora non siamo riusciti a ricontare le schede elettorali, e io vi dico: non hanno vinto loro".

"Qualuqnue governo al mondo cadrebbe" In una democrazia dotata di pesi e contrappesi il governo Prodi cadrebbe dopo un affare come il caso Visco-Speciale: "Sono cose che in qualunque democrazia - ha spiegato il Cavaliere - dove ci fosse un sistema di pesi e contrappesi farebbe cadere qualunque governo". Secondo Berlusconi "è scoppiato un nuovo conflitto di interessi, che dimostra quale sia l’approccio della sinistra al potere". Per il leader forzista la vicenda "ha dell’incredibile non soltanto come esempio di arroganza, ma anche di come la sinistra consideri le istituzioni come qualcosa al proprio servizio per sviluppare i propri disegni. Loro fanno finta di niente e raccontano bugie continuamente. Anche questo Visco che afferma, contrariamente alle prove e alle lettere da lui firmate, che il generale Speciale ha mentito, è una cosa inaccettabile da un membro del governo". E secondo Berlusconi "è inaccettabile che un governo che allontana un generale accusandolo di aver mentito - ha concluso - lo proponga alla Corte dei conti".

"P2? Favole per coprire il caso" "Sono bravissimi nel coprire le situazioni a loro sfavore con l’invenzione di favole: quella

della nuova P2 è un caso di scuola di come i signori della sinistra e i loro giornali non siano cambiati". Così il Cavaliere ha commentato l’articolo apparso su "Repubblica" che ventila l’ipotesi di una nuova P2 in Italia.

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