da Milano
Yahoo continua difendersi contro lofferta di acquisizione non sollecitata lanciata da Microsoft lo scorso primo febbraio per 44,6 miliardi di dollari, e intavola trattative con un nuovo potenziale cavaliere bianco, ovvero con il colosso multimediale americano Time Warner. A riportare le indiscrezioni è il Wall Street Journal, che precisa come le due controparti starebbero valutando la possibilità di inglobare Aol, divisione Internet di Time Warner, in Yahoo e di offrire a Time Warner una partecipazione nella società risultante dalla combinazione degli asset. Se laccordo andasse in porto, si potrebbe arrivare a un risparmio dei costi di un miliardo di dollari per i colossi su base annuale. Per ora, stando a quanto riporta il New York Times, si sa che a sostenere liniziativa è lo stesso motore di ricerca numero al mondo Google, che detiene una partecipazione del 5% in Aol, e che teme una fusione Yahoo-Microsoft. Yahoo, il cui titolo ieri è cresciuto di oltre il 2%, ha reso noto di aver prorogato la data di scadenza entro cui devono essere nominati i candidati al suo consiglio di amministrazione. Lobiettivo è quello di valutare le alternative che possano «salvarlo» dalle grinfie del gigante software americano. Tra queste, rimane ancora lopzione di un accordo con NewsCorp, la galassia multimediale del magnate australiano Rupert Murdoch. In questo caso, laccordo potrebbe essere orientato a offrire a NewsCorp una partecipazione di Yahoo in cambio di MySpace e di altri siti. La società Internet sta facendo insomma di tutto pur di guadagnare tempo, non solo verso Microsoft ma anche nei confronti di molti dei suoi azionisti, frustrati dalla recente performance di Yahoo. La decisione di rimandare la data di scadenza per la nomina dei candidati al suo cda rientra in questo piano, anche perché Microsoft avrebbe intenzione di presentare una propria lista di candidati al board di Yahoo, tentando di conseguenza di corteggiare in qualche modo gli azionisti più indecisi.
Lo scorso 11 febbraio, Yahoo ha formalmente respinto lofferta dacquisto lanciata da Microsoft, definendola «inadeguata». Il colosso del software considera invece la proposta congrua e ha dichiarato di non avere intenzione di rilanciare.
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