Roma

Un «bersaglio» chiamato arte

Insolito binomio nella mostra «Il dardo è tratto»; insieme infatti un padre e una figlia, a confrontarsi, ognuno con il proprio desiderio di essere artista. Un connubio singolare, che certamente vuole esprime anche la complicità di due persone che nella vita hanno molto in comune. Due modi molto diversi però di raccontare il loro mondo attraverso le arti visive; se infatti Marco Curti adopera ancora il mezzo tradizionale del pennello, Prisca Curti invece racconta la realtà attraverso la fotografia. Nei lavori di Marco il tema ricorrente è il dardo, che difatti si vede evidente in molti suoi dipinti, sia disegnato che inserito realmente all’interno della tela. Frecce che cercano quasi disperatamente una direzione, e forse anche una via di fuga. Nelle fotografie di Prisca Curti invece, tutte rigorosamente in bianco e nero, le tematiche sono quelle di una realtà consumata, vissuta ma non raccontata in questi scatti, che invece sembrano semplicemente voler ricorrere allo stratagemma dell’osservazione di qualcosa che forse è già avvenuto ma del quale si è privi di interesse.
Info: Il dardo è tratto.

Galleria Simmi, via dei Soldati 27.

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