Milano – Il Pd cavalca l’onda giustizialista contro Berlusconi, nella speranza di poterlo disarcionare prendendone il posto a Palazzo Chigi. Per raggiungere lo scopo ogni mezzo è buono per i democratici, compreso quello di soffiare sul fuoco delle polemiche legate al “caso Ruby”, fomentando l’odio contro il Cavaliere. Proprio per questo nei giorni scorsi Pierluigi Bersani ha promesso che il Pd organizzerà diecimila gazebo, in tutta Italia, per raccogliere 10 milioni di firme in calce a una frase: “Berlusconi vai a casa”.
Bersani: vinciamo alla grande In evidente difficoltà per la sfida lanciatagli da Veltroni, che oggi dal Lingotto di Torino prova a rilanciare “l’orgoglio democratico”, Bersani va avanti a testa bassa ostentando un ottimismo che nasconde, in realtà, una certa angoscia del futuro. Ospite venerdi sera a “Le Invasioni Barbariche”, rispondendo a una domanda di Daria Bignardi su chi vincerà le prossime elezioni ha detto: “Vinceremo noi. Vinciamo noi alla grande”. Poi ha continuato a parlare cercando di infondere ottimismo ai suoi: “Qualsiasi cosa accada è meglio di questa situazione, anche le elezioni. Il premier deve dimettersi, levarsi lui dall’imbarazzo, levare l’Italia dall’imbarazzo”. Ovviamente non è mancato l’ennesimo affondo sul caso Ruby: “Stiamo parlando di una minorenne, a prescindere da tutto è una minorenne e va tutelata. E un uomo di 73 anni non gli fa nemmeno una telefonata”.
Ho le carte per fare il premier Incalzato dalla Bignardi il segretario del Pd ha messo da parte ogni pudore, dicendosi pronto a fare il premier: “Io sono qua, penso di avere le idee, un’esperienza e una responsabilità per potermi candidare. Ma chi mi ha conosciuto sa che non metto mai me stesso davanti a un ragionamento più generale”. Un modo come un altro per dire: io ci sono, ma se c’è qualche potenziale candidato che ci garantisce di poter vincere e fare bene, sono pronto a farmi da parte. Un paso avanti, dunque, e due indietro. Cosa che il leader del primo partito dell’opposizione non dovrebbe fare. Bersani, in questo, si mostra molto veltroniano: il candidato premier sono io, ma potrebbe anche essere un altro. Insomma, chi sarà a guidare la sinistra nel tentativo di scalata a Palazzo Chigi? E’ ancora presto per dirlo.
Sondaggi: Cavaliere ancora al top In attesa di conoscere gli sviluppi politici, i sondaggi rivelano che il “caso Ruby” non intacca l’indice di gradimento degli italiani verso Silvio Berlusconi. Nando Pagnoncelli nell’ultima puntata di Ballarò ha presentato un sondaggio Ipsos che conferma il Cavaliere in testa alle preferenze degli italiani come possibile premier. Al secondo posto Nichi Vendola, seguito dal governatore della Banca d’Italia Mario Draghi.
Le rilevazioni fatte da Euromedia Research vedono il Pdl al 32,3%, e un gradimento nei confronti del presidente del Consiglio al 52,3%. Insomma, il consenso è ancora molto alto per il Cavaliere. Anche se Bersani pensa di aver già vinto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.