da Milano
Videogiochi troppo violenti. Non cè solo «Rule of Rose», lormai celeberrima «partita» horror importata dagli States che ha come protagonista una bambina che viene sepolta viva dopo atroci violenze psicosessuali. DallOlanda arriva persino un «made in Italy» con aspiranti boss a scuola di camorra. Dove si deve costruire una carriera criminale, cominciando da semplice rapinatore fino a conquistarsi il ruolo di potente boss dei narcos. Il primo multiplayer game (ovvero un gioco utilizzabile su Internet in contemporanea ad altri utenti) che ha come protagonista la malavita nostrana. La nascita del sito risale ad agosto di quest'anno e da allora sono stati oltre 1.200 gli iscritti, per lo più italiani. Ora il governo dice basta. Contro i cattivi «virtuali» scende in campo il presidente della Camera Fausto Bertinotti insieme con il presidente della commissione parlamentare per l'Infanzia, Anna Maria Serafini. Lidea: costituire una commissione di indagine e controllo sui videogiochi che entrano in Italia.
«Si tratta di un problema enorme. Pensiamo ad un gruppo di studio di alto livello, formato da professionisti e intellettuali - spiega Bertinotti - e pensiamo di chiedere un incontro ad una delegazione del Parlamento europeo». Secondo Bertinotti «i problemi drammatici, come le violenze che emergono di fronte all'uso delle nuove tecnologie, vanno affrontati. Ma contemporaneamente va affrontato anche il bacino su cui si producono questi effetti drammatici a partire dalla povertà e dal blocco della mobilità sociale».
Uniniziativa stavolta bipartisan. «Siamo giunti veramente al limite: non si può tollerare l'esistenza e tanto meno la distribuzione di videogiochi violenti», tuona Cristiana Muscardini, responsabile per le politiche comunitarie di An. «Nel quadro della politica di tutela dei minori promossa dalla Commissione europea, si intraprendano iniziative per evitare il ripetersi di simili idiozie».
Sulla stessa linea il ministro per lIstruzione Giuseppe Fioroni: «Virtuale o reale, il bullismo va contrastato. È tanta la violenza che aggredisce la scuola da fuori ed è tanta quella che reagisce da dentro.
Non ci stanno invece i distributori di videogame. «È sbagliato criminalizzare un intero settore. Anche al cinema si vedono film violentissimi, ma nessuno se la prende con lintero settore».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.