Bertolaso visita l’ospedale pediatrico

Guido Bertolaso è giunto a Port-au-Prince. Insieme al personale sono stati inviati anche viveri, materiale sanitario, elettrico e vestiario. Il governo ha affidato a Bertolaso il compito di valutare la situazione sul campo e pianificare le attività necessarie per coordinare gli aiuti italiani in favore della popolazione colpita dal terremoto. Nella zona è già al lavoro un advanced team italiano, partito il giorno dopo il terremoto, ed è attivo un ospedale da campo nella zona di Petionne Ville. «Bertolaso si è intrattenuto a lungo con dei medici italiani volontari e in particolare si è soffermato nella stanza in cui sono accolti dieci bambini abbandonati e ha valutato con la direzione sanitaria del Saint Damien le azioni da intraprendere per allestire e organizzare un ambulatorio in centro città a Christ Roi, nelle costruzioni di una preesistente struttura sanitaria. Presto, quindi, l’attività medica a gestione italiana raddoppierà il suo prezioso impegno dato che, almeno fino a quando la situazione non si sarà normalizzata, l’ambulatorio sarà un po’ una struttura satellite del St. Damien.
E intanto c’è chi chiede di portare i sopravvissuti fuori da Port-au-Prince. Organizzare campi, distribuzione di aiuti, puntare alla ripresa e alla ricostruzione nelle campagne. Solo con un intervento di questo tipo Haiti avrà una possibilità di tornare a vivere.

È il parere di William Gardner, funzionario Onu sopravvissuto al terremoto ma che guarda alla situazione anche con l’occhio dell’esperto: «Tutti i problemi sono concentrati nella capitale dovuti ad un’enorme immigrazione urbana. Se si riuscisse a portare nelle campagne la gente pianificando fuori dalla città i campi e l’assistenza per i terremotati sarebbe un’ottima cosa, dando anche una possibilità di sviluppo».

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