«Bertone fa bene a richiamare certi partiti»

Egregio Direttore, il Cardinale Bertone, sul problema della famigerata pillola che consente l’aborto chimico, ha il diritto-dovere d’intervenire contro chi governa la Regione Liguria. La potestà della Chiesa, d’indicare ciò che è giusto e ciò che è contrario alla morale naturale, proviene da Dio, e non può essere conculcata da nessuna autorità civile; neppure questa autorità può andare contro le leggi stabilite da Dio, essendo Egli Creatore dell’uomo, come dell’umana società. L’autorità civile ha il compito di perseguire il bene comune, attraverso le sue specificità, entro i limiti della natura e del buon senso; nessuna legittimazione formale potrà mai tramutare in bene, ciò che è male.
Quanto ad una presunta nostalgia della vecchia Dc, che si è voluto attribuire al Cardinale, nel contesto dell’omelia tenuta all «Immacolata», a me pare solo fantasiosa deduzione di un certo quotidiano.
Voglio ricordare le parole profetiche dell’Arcivescovo di Genova, cardinale Tommaso Pio Boggiani, (1863-1942). In una pastorale indirizzata «al Clero ed al Popolo dell’ Archidiocesi», nel luglio del 1920, il porporato scriveva: «Ora è un fatto che, fin da quando apparve il “Partito Popolare Italiano”, si ingenerò una grande confusione nelle idee e quindi nelle azioni di moltissimi cattolici, i quali lo ritennero come partito cattolico e quindi come parte, o almeno una esplicazione dell’Azione Cattolica».
È un fatto conosciuto, che i «Padri Fondatori» della Dc, allora (Ppi) proponevano tesi in palese contrasto con l’ortodossia della Chiesa.
Proseguiva il cardinale Boggiani: «Così come sempre avviene quando all’opera di Dio si mescolano le passioni agli interessi umani; quando mancando il vero spirito di fede e di obbedienza, si creano le transazioni, che sacrificano alle idee dell’uomo le idee di Dio; quando si zoppica un po’ da una parte e un po’ dall’altra, cercando di conciliare in nome di Dio ciò che precisamente con Dio è inconciliabile… “Il Partito Popolare” non è, non si chiama, e non si può chiamare partito cattolico… Il Partito Popolare, è un partito di natura sua aconfessionale… I suoi stessi ideatori… esclusero positivamente di prendere a propria bandiera la religione, che lo dichiararono indipendente da essa… Il Partito Popolare si troverà naturalmente costretto da preoccupazioni tattiche, ora al silenzio, ora a concessioni, ora a compromessi che lo metteranno alla pari con qualunque altro partito di uomini… Oggi dovrà associarsi ai liberali, domani ai massoni, poscia ai socialisti o a qualsiasi coalizione, secondo che la opportunità potrà suggerire… E con quali risultati si mendicheranno questi appoggi? Con quelli che sono riserbati a chi confida più nell’uomo che in Dio… È questa la fine riserbata a tutti quelli che per scopi politici fanno concessioni in campo religioso ecc..». Concludeva il cardinal Boggiani: «Che cosa debbano fare i cattolici per ottenere il restauro cristiano della società … Essi lo sanno dal catechismo, lo sanno dalle spiegazioni del Vangelo e dalle istruzioni domenicali dei loro pastori… dalla Chiesa, dai Papi e dai Santi». (L’Azione Cattolica e il Partito Popolare Italiano-Genova, Tipografia Arcivescovile, 25 luglio 1920). La vera natura del Ppi, cioè que lla di un partito inquinato dalle ideologie del secolo, è peraltro ammessa come titolo di merito dal massimo storico della Dc, Lorenzo Bedeschi, nel suo: I Pionieri della DC-1896-1906” (Il Saggiatore-Milano, 1966).
Taluno si chiederà incredulo, perché la Chiesa nel secondo dopoguerra, abbia appoggiato tale partito. Fu giocoforza di Papa Pio XII tentare di opporre al Partito Comunista, un agglomerato elettorale che potesse contrastarne la forza e la prepotenza. Fu questo grande Pontefice che impose a De Gasperi, riottoso, di rompere la tresca ciellenista con il Pci, come ha dimostrato il filosofo genovese, Piero Vassallo. Morto Pio XII, riemerse la natura sinistrorsa del Partito Popolare, e quindi della Dc, incarnata da Dossetti. L’apertura a sinistra, iniziata nel 1960, aprì le porte alle utopie marxiste, di cui oggi paghiamo le conseguenze. I compromessi, profetizzati con lungimiranza dal Cardinale Boggiani, sono stati la caratteristica della vecchia Dc, ed oggi sopravvivono nel suo rimasuglio intellettuale, cioè La Margherita. Gli elettori democristiani erano inconsapevoli, che questo partito era guidato, da una minoranza di «falsi cattolici»; patrocinatori di quella infausta esperienza politica, che ha scristianizzato l’Italia.

Se Sua Eminenza, richiama all’ordine quelle forze politiche, che, gabbandosi per «cattoliche», veicolano idee e pratiche, contrastanti con la Dottrina della Chiesa, ha oggi tutta la nostra solidarietà.
Cordiali saluti
Raimondo Gatto

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