da Milano
Sembrava non dovessero esserci più colpi di scena sul caso Bertone: un recente accordo sanciva la possibilità di salvataggio della carrozzeria tramite lintervento dellimprenditore Gianmario Rossignolo e garantiva altri 2 mesi di «cassa» per i 1.300 addetti. Con il nuovo anno, invece, lo scenario è cambiato: la proprietà della Bertone ha infatti sottoscritto lopzione di acquisto in favore di Domenico Reviglio (il padre Stefano fondò il gruppo Prototipo, poi ceduto nel dicembre 2002, e quindi estraneo alla trattativa), a cui fa capo la Keiber, network di aziende specializzate nellambito delle tecnologie e dellengineering. Reviglio, 49 anni, piemontese, conosce bene il mondo dellauto. In passato è stato fornitore proprio della carrozzeria che ora si trova in forte debito di ossigeno. La decisione della presidente Lilli Bertone di puntare su di lui è avvenuta, si legge in una nota diffusa dal gruppo Keiber, «in funzione dei contenuti e delle garanzie di rilancio industriale rappresentate dal business plan. In questa strategia di rilancio limprenditore piemontese intende ripercorrere lo slancio di crescita che portò la Prototipo da zero a 70 milioni di fatturato in pochi anni». Limprovviso cambio di rotta («da Rossignolo - ha precisato Lilli Bertone - è pervenuta una semplice manifestazione dinteresse e la proposta non è accompagnata a oggi da alcuna copertura finanziaria»; «la copertura cera, come anche il piano», ribatte linteressato) ha spiazzato però sindacati e istituzioni. Ieri, inoltre, la vedova di Nuccio Bertone non si è presentata allincontro in Regione Piemonte per fare il punto della situazione, scatenando la reazione dei rappresentanti dei dipendenti («non possono essere messi a disposizione ammortizzatori sociali pagati anche con il contributo dei lavoratori per avventure prive di effetti industriali e compatibilità sociali», ha stigmatizzato Giorgio Airaudo, della Fiom torinese). Da parte sua Reviglio manda messaggi rassicuranti: «La Bertone tornerà quella di sempre grazie alle mani doro dei suoi dipendenti. Ha solo bisogno della guida giusta. La reazione di ieri è comprensibile, ma io invito tutti alla calma. La prossima settimana divulgherò il piano industriale, ma posso anticipare che prevede il riassorbimento del personale. Domani è in calendario lincontro per la cassa integrazione in deroga e sono certo di spuntarla anchio, tanto che i primi 200 operai torneranno a lavorare già nel 2008».
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