Condivido pienamente l'esecrazione espressa da molte, anche autorevoli, voci, per il fatto che chi ha bestemmiato durante una trasmissione televisiva non abbia ricevuto una adeguata sanzione, e non ne sia stato definitivamente espulso.
Ogni manifestazione oltraggiosa nei confronti di chiunque è da condannare sotto qualsivoglia profilo, quella contro la Divinità o contro i simboli o le persone venerate nell'ambito di una religione, sia essa Cristiana, Ebraica, Musulmana od altra, lo è ancor di più perché colpisce Dio, e con Lui colpisce chi in Lui crede e su di Lui conforma la propria vita terrena in vista di quella eterna.
Purtroppo però non ci si può più stupire di fronte a fatti del genere, considerato il degrado morale, artistico ed estetico che, fatte salve alcune eccezioni, caratterizza i programmi televisivi, spesso facile e voluto crogiuolo di ogni tipo di eccessi.
C'è stato chi un tempo ha autorevolmente usato il termine di «televisione spazzatura», ma da allora ad oggi il cumulo di immondizia che ci sommerge ogni giorno dal piccolo schermo non accenna a diminuire, senza che si vedano all'orizzonte autorevoli soggetti capaci di fungere, per così dire, da termovalorizzatori per liberarci da tale tanfo e farci respirare aria pura.
Per fare solo qualche esempio rileviamo, con sempre maggiore preoccupazione, come ci vengano propinati ogni giorno, anche nelle fasce cosiddette protette, film, telefilm o fiction, intrisi di superficialità, ignoranza e, soprattutto, violenza verbale e fisica. Se poi avviene un fatto cruento, dopo averne dato giustamente notizia ed averne, altrettanto giustamente, tenuto al corrente dei suoi sviluppi l'opinione pubblica, non ci si accontenta, non ci si ferma perché il boccone è troppo ghiotto, ed allora ci si intessono intere, interminabili, ripetitive e stucchevoli trasmissioni di cosiddetto approfondimento, con ospiti famosi, al solo evidente scopo di coprire ore ed ore di trasmissione, che si concludono quasi sempre senza un reale ed utile costrutto, e quindi quasi sempre fine a se stesse.
Ci si lamenta della violenza sempre più crescente nella società, nella famiglia, fra i giovani, e poi si producono deleterie trasmissioni in cui assistiamo a violente liti fra i partecipanti, spesso fra coniugi o vicini di casa, oppure tra persone scelte ad hoc, con un ben precostituito copione della lite, al solo scopo di tenere sveglia l'attenzione dell'ascoltatore ed alzare la percentuale d'ascolto! Quanto allo sport, ed in particolare al calcio, seguito da un pubblico vastissimo, specie di giovani, prima, dopo e durante le gare, si pongono in una sorta di arena cinque o sei soggetti, pretesi pacati «opinionisti» (si fa per dire!) che, all'improvviso, diventano delle belve feroci, scagliandosi l'un contro l'altro con insulti, parolacce ed altro, come appunto in un'arena per tori. E poi ogni domenica ci si lamenta che allo stadio si debba andare scortati dalla polizia, e i giocatori in campo si scannino, si sputino in faccia, si insultino, bestemmino, spesso con il beneplacito di chi, arbitri, dirigenti, Società, dovrebbe intervenire per reprimere.
E tutte queste trasmissioni il giorno dopo fanno il conto dei telespettatori per vedere chi ha avuto l'audience, (letteralmente il pubblico), più alto e, ahimè, tale audience è sempre altissimo!
Per contro, è vero, possiamo ancora usufruire di alcune sane ed istruttive trasmissioni di musica, di scienza, di storia, di cultura generale, di cultura religiosa, di intrattenimento, ma ahimè relegate spesso in orari da amatori o da insonni!
Verrà finalmente il tempo in cui potrà essere capovolta questa logica, ed in cui le televisioni pubbliche e private potranno essere, oltreché fonte di necessaria ed indispensabile informazione, fonte preziosa di educazione, morale, etica, sana cultura e sano divertimento, per privarci una buona volta almeno dei vari e vuoti show delle ammucchiate in diretta televisiva, dei guitti che litigano a pagamento, degli onorevoli che straparlano, insultano e scalciano?
È chiedere troppo?
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