«Biennale annullata? Chiedo i danni»

(...) Emir Kusturica.
«Il progetto che propone B@bele può essere in grado di rilanciare una città che oggi non è certo una delle punte di diamante dell’informazione culturale mondiale». La firma è di Lorand Hegyi, Legion d’Onore e direttore del Museo d’Arte Contemporanea di Saint Etienne. «Sono convinta che B@bele diventerà un autentico punto di riferimento artistico internazionale». Chi firma è Consuelo Ciscar Casàban, direttrice dell’IVAM, uno dei più importanti musei spagnoli d’arte moderna.
È solo un assaggio della corrispondenza che Luigi Settembrini, già direttore della Biennale di Valencia e incaricato dal Comune di Milano di progettare e realizzare B@bele, biennale dei linguaggi contemporanei, ha intrattenuto con artisti, curatori, critici.
Per tre anni Settembrini lavora, gira il mondo a sue spese per prendere contatti, mette la sua professionalità e la sua «faccia» al servizio di Milano. Rifiuta, come sempre succede, altri incarichi, trova enti e associazioni disposti a finanziare il progetto. «Lo studio progettuale ha verificato - si legge nello studio di fattibilità dello scorso aprile - che esiste un grande interesse da parte tanto di sponsor potenziali che di possibili protagonisti artistici, istituzionali, culturali, interesse che l’attribuzione dell’Expo dovrebbe potenziare».
B@bele, infatti, viene presentata a Parigi, davanti al Bureau International des Expositions, che il 31 marzo 2008 assegna a Milano l’Expo. Ma anche a tutte le fondazioni culturali della città, alle agenzie di pubblicità, all’UPA, al Piccolo Teatro, al Cosmit di cui Settembrini è consulente artistico, agli ambasciatori e i consoli residenti in città. In una lettera si conferma l’interesse di Peter Greenaway a curare la mostra che riguarda il cinema. A Milano non è mai stata organizzato un evento di questa importanza: per l’Arte Settembrini aveva pensato a una collettiva di 200 grandi artisti delle etnie e delle culture più differenti, che avrebbero presentato nuove riflessioni nella prospettiva di una città aperta all’informazione democratica. Per la Moda si era pensato a una gigantesca antologia visiva delle uniformi dell’abbigliamento di tutto il mondo, a cura di Franca Sozzani, direttore di Vogue Italia.
In concomitanza con il Salone del Mobile si sarebbero realizzate in piazza del Duomo 7 torri disegnate da Ghery, Calatrava, Hani Rashid, Herzog & de Meuron, Elisabeth Diller, Shigeru Ban, Kazuyo Sejima, che avrebbero ospitato al loro interno installazioni e progetti. Per il cinema Sophie Coppola era stata incaricata di girare un video sulla prima della Scala, Scorsese sulla settimana della Moda. Ecco quanto Milano avrebbe potuto avere nel 2011. Cosa è successo?
«Da quando Sgarbi è stato allontanato - racconta Luigi Settembrini - non ho più avuto contatti col Comune. Ho telefonato, scritto per sette mesi. Scomparsi».

Settembrini si è allora rivolto a uno studio legale. «L’ho fatto - spiega - per avere delle spiegazioni. Per cominciare a tutelare la mia immagine. Credo ancora che il sindaco, di cui ho grande stima, di questa vicenda sia stato poco o male informato».

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