Bimbo sbranato da un branco di cani randagi

da Benevento

Sbranato e ucciso da un branco di cani randagi. Questa almeno è l’ipotesi per poter spiegare la tragica fine di un bambino di nove anni. Il dramma si è consumato nel tardo pomeriggio di ieri a Circello, intorno alle 18.30, in località contrada Campanaro, nel Beneventano.
Mattia Maddalena, questo il nome della giovanissima vittima, si trovava a giocare poco lontano dalla sua abitazione in una zona di campagna quando, secondo quanto riferiscono i carabinieri, molto probabilmente è stato aggredito dagli animali.
A fare la scoperta, intorno alle sei e mezzo è stato suo padre, un ’allevatore di bestiame che, uscito di casa per andare a cercarlo, lo ha trovato a distanza di alcune decine di metri dall’abitazione riverso a terra esanime in una pozza di sangue.
Immediato l’allarme al 118, Sul posto è arrivata nel giro di poco un’ ambulanza ma purtroppo i soccorritori non hanno potuto far altro che constatare il decesso del piccolo.
Poco dopo insieme coi carabinieri del comando provinciale di Benevento, è arrivato anche il medico legale. Sono state proprio le sue indicazioni a permettere di ipotizzare la dinamica dei fatti. La famiglia del bambino possiede infatti un pastore maremmano, si era pensato che ad aggredire Mattia potesse essere stato proprio il suo cane. Ipotesi però ben preso scartata visto che l’animale non presentava alcuna traccia di sangue.
Secondo le prime analisi del medico legale, il professor Fernando Panarese, Mattia sarebbe morto dissanguato a causa delle gravi ferite causate dai morsi al collo e da numerosi graffi sul volto provocate dalle unghie dei cani.

Forse un branco di randagi affamati. Il servizio veterinario dell’Asl di Benevento ha richiesto tuttavia il sequestro cautelativo di alcuni cani in possesso dei vicini della famiglia Maddalena, in attesa di eseguire ulteriori esami.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica