«Le famiglie non possono essere lasciate sole, perché il rapporto educativo ha bisogno di essere sostenuto dall'intera comunità educante». A parlare è il ministro per le Politiche della famiglia, Rosy Bindi, dopo i recenti fatti di cronaca che hanno visto minori protagonisti di atti di violenza a danno di coetanei. La Bindi, ha parlato a margine di un convegno internazionale sui diritti dell'infanzia all'Università Cattolica: «Non bastano le sentenze dei tribunali che indicano le responsabilità dei genitori per gli atti sbagliati dei figli», ma bisogna sostenere le famiglie ed al tempo stesso è necessario che «gli adulti riprendano fiducia in loro stessi e si riassumano le responsabilità educative che è fatta di un rapporto di diritti e doveri». Durante il suo intervento al convegno il ministro ha affermato che «il teppismo di gruppo, il bullismo, i maltrattamenti in famiglia sono il segno d una profonda frattura fra il mondo degli adulti e il mondo dei ragazzi, l'espressione di un disagio profondo.
In una società parcellizzata, diventa importante trasmettere valori, per questo la responsabilità educativa è una responsabilità di tutti». «Sarebbe riduttivo - ha concluso - cercare risposte solo nelle aule di giustizia. Quello che si richiede oggi è uno sforzo collettivo di tutti, anche della politica».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.